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Cronache dell’altro mondo – fraudolente (234)
Sam
Bankman-Fried, il fondatore ed ex gestore della borsa delle criptomonete FTX, arrestato
alle Bahamas per il collasso del suo impero monetario, è accusao di bancarotta
fraudolenta - l’atto d’accusa parla di “frode intenzionale, pura e semplice”.
Bankman-Fried
è accusato di essersi appropriato dei fondi Ftx per uso personale, per ripagare
debiti incorsi col suo hedge fund, Alameda, e per avere donato
milioni di dollari a candidati politici: circa 40 milioni nel 2022, per il voto
di medio-termine del 4 novembre, e 76 milioni nel voto presidenziale del 2020. Finanziare
i politici è legale negli Stati Uniti, ma Bankman-Fried è accusato di averlo fatto
di nascosto, non pubblicamente – “in quella che potrebbe essere la maggiore
infusione di denaro illegale nella politica americana da decenni”.
Le donazioni politiche di cui c’è traccia legale sono andate al partito
Democratico: 6 milioni di dollari a vari comitati elettorali Democatici, per la
Camera e per il Senato, 27 milioni a Protect Our Future PAC (Political Action
Committee), un gruppo fondato per affrontare la pandemia, che ha speso 24,2 miloni
per finanziare la campagna di 19 Democratici alle primarie.
In un’intervista a novembre Bankman-Fried spiegava di avere finanziato i
Repubblicani, ma di meno, perché sono già di suo “superliberali”. E in nero,
quini con finanziamenti non tracciabili.
Due collaboratori di Bankman-Fried, Ryan Salame e Nishad Singh, hanno
finanzioato l’uno i Repubblicani, con 24,5 milioni di dollari, e il secondo i
movimenti, “oltre 12 milioni” – tra essi 2,25 a Women Vote!, 1,1 milioni a un
Victory Fund Lgbtq della Emily’s List (la maggiore organizazione femminista in
politica, gestisce 700 milioni di fondi a sostegno delle donne candidate), e 1 milione
a un Senate Majority Fund.
Singh e Bankmann-Fried insieme hanno donato 6 milioni nel 2022 alla
campagna elettorale di Biden.
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