La Fifa qatariota e l’arbitro Collina
Va alla conclusione
imperturbato questo Mondiale del Qatar mentre si moltiplicano gli scandali per la
corruzione che lo ha propiziato e accompagnato. I cronisti se ne dicono
entusiasti, perché è sempre un
mese di vacanza, in un posto poi carissimo. Ma nulla al confronto degli
entusiasmi della Fifa, del
grande emigré Infantino, assurto dall’ombra a Grande Capo, e del Capo
degli Onesti, l’arbitro
Collina, già coordinatore degli arbitri in Ucraina.
L’arbitro spagnolo Lahoz ha
osato ammonire
Messi nella violentissima partita Argentina-Olanda, e Collina lo ha sospeso inflessibile. Mentre
Infantino non ha sanzionato, neppure criticato, la squadra argentina, che in
formazione si è recata a
dileggiare gli olandesi sconfitti - è il “legittimo entusiasmo”, dicono i
cronisti, colliniani e quindi
onesti per definizione ma digiuni di diritto (la “legittimità” è concetto
complicato).
La storia
degli arbitri in questo Mondiale, quando si potrà ricostruire, sarà una copia
di quella economico-finanziaria? Senza accedere
alla cospirazione che denunciano i calciatori portoghesi, la designazione di un
argentino a dirigere Marocco-Portogallo cos’è? Un errore? Non può essere, Collina
è infallibile - l’unico che non cambia nella federazione del calcio mondiale,
dove il più onesto ha la rogna, una barca in un mare in tempesta di dollari.
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