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La Germania può finanziare la sua industria, per 200 miliardi
Bruxelles
ha fatto danni all’Italia per “aiuti di Stato” che non erano aiuti di Stato.
Per esempio per il salvataggio di banca Tercas, 300 milioni. Col risultato di
mandare per aria sette o otto altre banche, le deu venete, le cinque del “pacchetto
Renzi”, e un po’ anche la Popolare di Bari, che doveva rilanciarsi rilevando Tercas
risanata. Bruxelles, cioè la commissaria alla Concorrenza Vestager.
Vestager
è la commissaria “che non guarda in faccia nessuno”, secondo i media. Nel caso
della Germania, infatti, si è girata dall’altra parte: la Germania ha stanziato
200 miliardi per aiuti alle famiglie e alle sue imprese, miliardi non milioni,
di cui 91 per ridurre il prezzo del gas a 12 centesimi al mc – a 7 per la
grande industria energivora. Cioè a niente. A partire da lunedì prossimo. Per
sedici mesi. Questo contro tutti i regolamenti e codicilli europei. Ma
per Vestager è ok.
Ma non
solo per Vestager. Non si sono sentiti lamenti per questa decisione a Bruxelles.
Né, in Italia, da Mario Monti per esempio, che dell’Antimonopolio Ue è il
miglior conoscitore, anche dei suoi trucchi e trucchetti.
Vestager,
una danese messa alla Concorrenza dalla Germania nel remoto 2014, vi è stata confermata
dalla tedesca von der Leyen per un altro quinquennio nel 2019, benché fosse
stata già condannata dal Tribunale europeo per la vicenda Tercas (condanna poi confermata in appello dalla Corte di Giustizia). Il danno che
Vestager aveva fatto, pagato da milioni di italiani, non era ripagabile. Ma la
materia, oscuramente penale, non era tale da consigliare perlomeno un suo allontanamento?
Il
populismo non è abbastanza feroce, si direbbe, se gli europeisti tollerano un tradimento
così sfacciato e grave di ogni idealità o aspettativa europea.
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