La Sardegna inappetente
Inappetente. Anzi,
irritante. Sembra un diario di scuola, quando usava, delle elemntari. Leggendolo
a seguire alla Sardegna di Jünger, o di Lawrence, già allora disponibile, un’impressione
di squallore.
Vittorini esordiva
così nel 1932, a 24 anni ma già parte della Firenze letteraria che faceva l’epoca,
in viaggio-premio de “L’Italia Letteraria” – premiato a sua volta da Deledda:
col niente. Salite e discese da torpedoni e vapori, uomini accigliati con la
barba di otto giorni, pietre, e silenzio, i sardi non parlano.
Alessandro Cadoni
nell’introduzione dà qualche motivo di curiosità attorno al testo – di cui fa
anche una succinta notazione delle varianti, nelle pubblicazioni in rivista prima
che in libro. La decisione de “L’Italia Leteraria” di premiare in qualche modo
Vittorini, giovane impecunioso a Firenze, come tutti, correttore di bozze alla “Nazione”,
traduttore improvvisato, giornalista letterario. L’anticipo dei soldi per la “crociera”
sarda da parte di Montale (“Elio è sui nuraghe e speriamo che vinca
stavolta le auspicate 5000 lire”, così ne scriveva a Quasimodo, che di Vittorini
aveva sposato la sorella). L’indecisione di Deledda, che presiedeva la giuria
del rpemio. Ma poi sconfina evocando Defoe, Stevenson, Jack London. E una Sardegna
suggerendo di cui nel libretto non si trova traccia: “Arcaismo, metafora,
analogia, suggestione, sogno”.
Cagliari, per
dire, “sopra un monte metà roccia e metà case di roccia” è la “Gerusalemme della
Sardegna” – che non vuole dire nulla, tanto meno per Vittorini. Sassari è sassi,
un posto muto. Alghero embra di pietra pomice” – “E a sapere che vi parlano
catalano, mi diventa più oscura nell’imbrunire nuvolso d’una S pagna, anzi d’una
Spagna d’America”... Il doganere ozioso è “il re della spiaggia” – la Sardegna
è un’isola dove chiunque “poteva venire a farsi un regno e chiamarsi re”.
Con un inno a Arborea
(“Mussolinia”), al trionfo della bonifica, contro la malaria: entusiamava anche
Corrado Alvaro, non per propaganda, la bonifica è come la pencillina.
Elio Vittorini, Sardegna
come un’infanzia, Bompiani, pp. X-129 € 12
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