“L’universo è asimmetrico”: Louis Pasteur, indirizzandosi alla Società Chimica di Parigi, alla vigilia di Natale del 1883, sintetizza l’esito delle sue prime e durature ricerche. “Se i i principi costituenti della vita sono asimmetrici il motivo è che alla loro elaborazione presiedono delle forze cosmiche asimmetriche (p. 20)... La vita è dominata da azioni asimmetriche di cui noi intuiamo l’esistenza avviluppante e cosmica (23)”. Non tutto il mondo è fatto ala stessa maniera: “C’è una separazione profonda tra regno organico e regno minerale”, l’uno regolato dall’asimmetria, l’altro dalla simmetria. E irriducibile, “nei nostri laboratori attuali”.
Il testo di Primo
Levi, uno dei suoi testi sparsi, ripreso dalla rivista di divulgazione
scientifica “Prometeo”, rievoca in questo ambito gli studi da chimico
effettuati per la sua tesi di laurea, poco prima della caduta del fascismo e
dell’internamento.
Jona-Lasinio, novantenne
decano dei fisici Italia, che ha recuperato e presenta i testi, è un
matematico, e quindi rifugge da generalizzazioni biochimiche, e meno che meno
filosofiche. Ma la sensazione è forte, alla lettura di Pasteur più che di Primo
Levi, che la vita voglia essere ingovernabile – non disordinata ma
irreggimentabile, incasellabile.
Louis
Pasteur-Primo Levi, Chiralità. La vita è asimmetria?, Gattomerlino, pp.
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