Ombre - 645
Può fare spettacolo
Crozza, un comico, col tutto-banca a proposito del pagamento senza contanti. Con la banca che si nasconde, impossibile
stabilire un contatto, anche non fiduciario, come sarebbe opportuno. Ma cui
dobbiamo consegnare i nostri soldi, d’obbligo. Senza corrispettivo, e senza
garanzie – ci si perde, sempre. E ora vuole obbligarci alla moneta bancaria, a
un costo, con la scusa dell’antiriciclaggio, che nessuno crede.
È un argomento
che prende, se se ne può fare spettacolo. Una verità molto semplice, di cui però non c’è traccia nei media d’informazione.
E si è dimenticato, Crozza, la cosa più divertente. Che le assicurazioni, cioè le banche, non accettano le carte di credito.
Quest’anno la
Scala consegna alla stampa una standing ovation al presidente Mattarella
di cinque minuti, invece dei dieci passati. Ma con qualche urlo da claque. E
con un sonoro che la Rai eleva a ondate. Mentre le riprese del pubblico, benché
poche e “tagliate”, mostrano soprattutto gente che aspetta paziente in piedi, in
attesa dell’Inno di Mameli. È Milano che corteggia il presidente, o la Rai?
Il Pd fa
autocritica, il Pd va al congresso, il Pd si rinnova, con Schlein un Pd
movimentista, ma a Roma bada alle sol(it)e promozioni: i suoi dirigenti, qualcuno
anche con qualche condanna, si danno cariche pubbliche da ottomila euro al
mese. O concorrono a dirigenti pubblici al culmine di una lunga carriera
politica, che non dismettono – dirigenti in aspettativa, tengono occupata la
poltrona.
È da ridere il
tentativo di collegare la moglie di Soumahoro a Berlusconi, al bunga-bunga. Anche
a costo di farle torto – non è una sprovveduta. Sono dieci o quindi anni ormai
che il soviet giudiziario, cronisti e giudici, non trovano altro. La moglie di
Soumahoro è colpevole solo se è andata a letto con Berlusconi? Sembra di
sognare, ma è la realtà dei media.
Richiamo-francobollo
in prima pagina del “Corriere della sera” per il nuovo libro del papa – ha più
spazio Alessandro D’Avenia. Il papa si spreca.
Si rinazionalizza
ora anche il petrolio (Priolo), dopo la rete telefonica e l’acciaio. Perché le
privatizzazioni sono state fatte venticinque anni fa in fretta e male (da
Draghi), ma questo non si dice.
I fondi soci di
Unicredit non vogliono pagare a Orcel, l’ad che loro stessi
hanno voluto e che li ha locupletati, il premio per i risultati di gestione, e
se ne lamentano col “Financial Times”. Avanzando il dubbio che i miglioramenti,
benché registrati in bilancio, siano soprattutto di Borsa, di aspettative, sostenute da un forte buy-back. Cosa vera e non vera – i buy-back
sul nulla finiscono nel nulla. Ciò che è vero è il respiro corto e cortissimo
dei fondi, i protagonisti dei mercati finanziari, forse più delle banche d’affari.
Che intorbidano l’informazione, e quindi le aspettative, e quindi i mercati,
per interessi di corto e cortissimo raggio – qui si tratta di non pagare a
Orcel uno o due milioni.
Si legge infine
sul “Sole 24 Ore” la verità contabile degli addebiti alla Juventus, che sono di
poca o nessuna entità. E si capisce la
volgare violenza che s’indovina alle raffiche violente e volgari (le intercettazioni)
della Guardia di Finanza e della Procura di Torino.
Delle
intercettazioni Juventus si segnalano quelle a base di “merde”, le due o tre
volte in cui impiegati e dirigenti del club, in decine di migliaia di intercettazioni,
si sono lasciati andare alla coprolalia. Le segnalano i giornali della famiglia
Elkann, che della Juventus è anche proprietaria.
C’è un’inchiesta
dell’Autorità per le Telecomunicazioni, Agcom, sulla Rai che cripta Rai 1 e Rai
2? C’è, richiesta da Paolo Gentiloni. Ma risale al 2011, quando Gentiloni,
funzionario del Pd, faceva campagna contro il governo Berlusconi. Ora la Rai
cripta le partite importanti, serali, del Mondiale, e Agcom tace.
La Rai cripta
senza un perché manifesto. Sarà inadeguatezza tecnica (quando le partite sono
in chiaro, ogni tanto l’immagine è frazionata). Un motivo commerciale non si
vede, e anzi la riduzione conseguente della audience la penalizza - col
monopolio del Mondiale impedisce a molti italiani di vedere le partite.
L’incapacità tecnica si doppia con quella commerciale.
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