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sabato 17 dicembre 2022

Ombre - 646

Si leggono con sgomento “documenti segreti” della Cia sull’Italia ora declassificati, per l’indigenza. Di Enrico Mattei recepiscono come vera la nota di un diplomatico italiano nemico di un altro diplomatico, che avrebbe “venduto” al futuro creatore dell’Eni la patente di antifascista, anzi di comandante antifascista. Come se ci fossero patenti di antifascismo… Anzi, di Mattei aggiungeva che durante l’occupazione vendeva la moglie alle SS… È questa la potenza che ci ha governato, che ci governa?
Tutto perché Mattei concorreva nel 1961 ai permessi di ricerca petrolifera in Italia che interessavano anche alle compagnie americane.
 
Meloni insiste, e porta a casa da Bruxelles il tetto al prezzo del gas, che infatti subito crolla – si sa che è tutta speculazione, a partire dall’Olanda, ma ora la speculazione è palese. Una misura necessaria per tutti, ora che arrivano le bollette di ottobre, con i primi freddi. Come non detto.
Meloni ha insistito dopo Draghi. Ma nemmeno questa la assolve. E forse non è nemmeno pregiudizio politico, è incapacità di capire: si fa giornalismo a rimorchio di che, non ci sono più direttori nei giornali, dirigenti, in grado di capire?
 
Lo sciopero immediatamente proclamato da Landini, alla seconda o terza settimana del governo di destra, resterà segnalato per l’effetto media, che evitano le panoramiche per non diminuire l’evento. L’evento è la presenza di Landini sui tg e i talk show. Scioperanti solo pochi pensionati, desiderosi di uscire da casa.
Il sindacato dei sindacalisti? Che poi sono uno solo, Landini. Per che altro è stato chiamato lo sciopero?

Allucinante invece oggi la “spallata al governo” di Letta in piazza Santi Apostoli a Roma, che pure non è grande: obiettivi stretti e strettissimi sul segretario del Pd, perché niente di altro era da inquadrare. Sono minuti interminabili, Letta sembra concionare a se stesso.

“Contanti o pos?”, chiede l’intervistatore. “Che discussione mediocre”, risponde Pupi Avati: “In Iran impiccano in piazza i manifestanti, in Ucraina infuria la guerra e noi discutiamo del tetto ai contanti”.
La “discussione” prende tuta la corrispondenza dei lettori del giornale, “la Repubblica”, i quali tutti sono stati in paesi “civili” dove non si accettano contanti.
 
Singolare dibattito su “la Repubblica”, fra le Grandi Firme del giornale, a proposito di “Lady Murekatete”- non più Soumahoro - se ha diritto alla borsetta firmata oppure no, e sulle sue pose da vamp. Con analisi del tipo: “La rappresentazione di sé di Murekatete è la vittoria del capitalismo”.
 
A fronte di questo “dibbattito” il quotidiano ospita “Le idee” per un nuovo partito della sinistra. Che si penserebbe semplice. Ma si fa con interventi del tipo: “Per essere europea la sinistra provi a governare il capitalismo”. Sopra prose che nessuno legge (altrimenti s’incazzerebbe).
 
Le coop delle Murekatete erano dunque locupletate, oltre che dall’Interno e dalla Regione Lazio, anche dal Comune di Roma, sindaci Marino, Raggi e Gualtieri, senza documentazione e senza controlli. In virtù di che cosa? Del nome di Soumahoro. Poi si dice che i progressisti perdono le elezioni perché gli italiani sono fascisti.
 
Curioso che di Soumahoro, che nel partito che lo ha candidato era contestato per fatti specifici, di caporalato, da alcuni membri della direzione, si occupi solo “Striscia la notizia”. Anche soltanto per smentire queste accuse.
  
Molta cronaca e poca informazione sullo scandalo dei progressisti a Strasburgo al soldo del Qatar. Poca o nessuna informazione cioè sul perché e come il Qatar e il Marocco abbiano corrotto dei parlamentari progressisti invece dei moderati, i conservatori, i leghisti, e altrettali.
Dalle coop (anche la Lega Coop è sotto processo, vendeva come extravergini oli raccogliticci) al Qatar è questione morale ovunque, ma Pd e sostenitori (tutti i media?) Non lo sanno.

Il 30 per cento degli ex parlamentari europei e il 50 per cento degli ex commissari Ue (membri della Commissione di Bruxelles), scopre Transparency International, viene utilizzata nella capitale europea come lobbysta, a sostegno di interessi particolari, di varia natura. Veniva utilizzata nel 2017, l’anno dell’analisi di Transparency International. Da allora il reclutamento di ex parlamentari e ex commissari è cresciuto. 12.860 organizzazioni di lobbying sono in attività a Bruxelles per controllare e gestire le attività legislative della Ue.
 
Gli ex presidenti della Commissione Europea, Prodi e Barroso, sono entrati a far parte della banca Goldman Sachs. Nellie Kroos, ex commissaria per l’Agenza Digitale, è entrata nel consiglio di Uber, e di Merrill Lynch. Altri hanno assunto incarichi in Arcelor\Mittal, Volkswagen, Bank of America, e gruppi minori.
 
Paginate per Carrai, “il finanziere di Renzi”, nel 2019, perquisito di notte con violenza dalla Guardia di Finanza fiorentina e accusato di riciclaggio, poche righe per l’archiviazione, dopo tre anni di indiscrezioni pettegole ai giornalisti complici, per “infondatezza della notizia di reato”. Un attacco a freddo da parte di una Procura allora di destra dichiarata, con la volenterosa partecipazione della Guardia di Finanza. Andiamo bene.
Poi si dice che in Italia c’è troppa evasione fiscale: per forza, i guardiani si occupano di altro.
 
Grande indagine dei Carabinieri fra i rider, mezzo milione di persone, con la scoperta di un vasto caporalato: agli immigrati senza permesso di soggiorno si fornisce il falso account, per poter lavorare,  e anche, eventualmente, la bicicletta. Per la metà della paga. Ma di questo caporalato non avevamo sentito mesi fa da “Striscia la notizia”, con documentazione inequivoca?
 
“Il Sole 24 Ore” declassa Roma, bene amministrata dalla giunta Gualtieri in questo 2022 dopo l’abbandono degli anni della grillina Raggi, di ben 18 posizioni nella graduatoria della qualità della vita. Dopo che si è fatta finalmente pulizia per le strade, e molte sono state riasfaltate. Roma ritorna
al centro dell’offerta culturale, con 30-40 spettacoli teatrali in contemporanea, una media giornaliera di due concerti di classica, mostre d’arte di qualità. Ed è scelta dal “New York Times” per la migliore vacanza 36 ore. “Il Sole 24 Ore” è grillino – la Confindustria lo è? Come sono scelti i campioni di queste indagini? Il giornale le fa per promuoversi o per denigrarsi – farsi social, movimentista?

“È laureata in Storia dell’Arte, è effettivamente una professoressa, ha una sua famiglia”, Giletti assicura della donna che avrebbe fatto, e comunque ha divulgato, il video di un incontro di Renzi con un capo dei servizi segreti che ambiva a una promozione – che poi non ha avuto. Se non che “ha dato quattro versioni diverse della vicenda”. Forse Giletti pensa che i servizi segreti siano tipi da James Bond, non impiegati pubblici. Oppure si, se foto è video sono state riprese in una stazione di servizio semideserta, se non per le scorte dei due personaggi a colloquio - certe che i clic erano di un cellulare e non di un silenziatore.
 
“A fronte di una media europea, a spanne, di 25 mila leggi, ne abbiamo 250 mila. Più lo S tato è corrotto più sforna leggi”, Carlo Nordio, ministro della Giustizia, al “Corriere della sera”.
 
Calciatori dei campionati italiani di serie B e C, Crotone, Entella, Catania, portano la piccola Croazia in semifinale al Mondiale. Mentre le “sorelle” italiane di seria A ne sono fuori. Il calcio è un gioco di squadra.
 
Si erano viste cose in Olanda-Argentina che non c’entrano col calcio, anzi antisportive. Peggio ha fatto la Fifa, fingendo di non vedere, malgrado il sicuro rapporto dell’arbitro. Non gli argentini che vanno in squadra a sfottere gli sconfitti olandesi, né Paredes che prende a pallonate la panchina olandese. Né ha sentito Messi che ingiuria e diffama mezzo mondo. Anzi no, la Fifa non è rimasta inerte, ha sanzionato l’arbitro. Il signor Collina, l’arbitro degli onesti, ha sospeso l’arbitro spagnolo, che ha tentato di arginare le furie con i cartellini gialli, sedici. L’arbitro li ha divisi “equamente”, otto e otto, ma ha avuto il torto di ammonire Messi, mettendolo a rischio di non giocare la sicura finale. Effettivamente, non ha capito nulla.

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