Ombre - 647
La Germania vara
200 miliardi di aiuti alle imprese – cifra énaurme, direbbe Ubu. Di cui
91 subito, per ridurre il prezzo del gas a 12 e a 7 centesimi\mc, per le
imprese piccole e medie, e per le grandi. Subito la commissaria Ue alla Concorrenza,
Vestager, si precipita a dichiarare che non è aiuto di Stato, Berlino non viola
la concorrenza. La stessa che nel 2015 vietò al Fondo depositi e crediti, che è
privato e non statale, di salvare la banca Tercas, con soli 300 milioni, come
da suo statuto.
Per questo “errore”
Vestager è stata condannata, due volte, dalla Corte di Giustizia europea. Ma è
sempre al suo posto. Di bronzo chi è, la signora, la Commissione, la Germania?
L’Europa questa è.
Si fa il processo
a Bruxelles a due o tre eurodeputati colti con gli euro in casa nel sacco. Ma
la corruzione è sentita come palese a Bruxelles. Anche di soldi: il potere dà
influenza e retribuzione. Comunque, palesemente politica, contro ogni legge, contro
le stesse regolamentazioni europee.
A p. 1 Augias
rimprovera a Meloni di avere taciuto sull’evasione fiscale, pur parlando molto,
da Vespa. A p. 7 il vice-ministro di Meloni all’Economia Leo può dire: “Nel
2014 il governo di centro-sinistra ha previsto una sanatoria di tutti i reati
fiscali, anche le frodi, compreso il riciclaggio, pure a carattere
internazionale”. Il che è vero.
“Non pesano solo la
sconfitta e i sondaggi”, dice Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd,
“ma il non aver mai voluto discutere la perdita di sei milioni di voti dal 2008
a oggi”, dalla nascita del Pd. Lui che è stato l’ultimo segretario della Fgci,
la federazione dei giovani del Pci, dovrebbe però saperlo.
Si discute in
America di ridurre l’aggio per le banche sull’uso delle carte d credito, e sull’abolizione
di ogni incentivo all’uso delle stesse, quali cashback e premi (punti). C’è battaglia, scoperta, tra
il Congresso e le banche. È il furbone Grillo che in Italia ne ha fatto una
scelta di civiltà, per fare un favore alle banche – fino al cashback, pagato dal
fisco… Da non credere.
Ma nei media
nessuno lo sa.
I vigili urbani di
Roma “contro la caccia libera ai cinghiali”. Temono “l’effetto far west”: “Si
spara troppo vicino ai condomini”. Che sembra insensato in effetti. Cioè,
pensarlo.
Ma allora ci sono
a Roma dei vigili “urbani”: ecco di cosa si occupano, quando talvolta vanno in
ufficio.
Di Giacomo lamenta
sul “Venerdì di Repubblica” che la persecuzione dei cattolici nel Nicaragua sia
denunciata solo dal dipartimento di Stato americano. In effetti, col papa
argentino non ci sono più maltrattamenti e assassinii di cristiani nel mondo,
non in Cina come non nei paesi mussulmani. Sarà un papato dell’appeasement.
Per quale pace, che il papa argentino tanto invoca?
Meloni e Draghi si
elogiano per il price cap europeo al gas. Un grosso risultato. Prova ne
sia, dicono i sicofanti pronti, che Putin s’è arrabbiato, e la Germania ha
dovuto aggirarlo. Non fosse che il price cap di Bruxelles, di 180 euro
per megawattora, è più alto del prezzo di mercato, e nove volte la media dei future
a ungo termine, che è di 20 (venti) euro. E che Putin si arrabbia perché
l’Europa taglierà tra qualche settimana le residue forniture russe, non per il price
cap.
Tutti maestri da
qualche tempo di approvvigionamenti di fonti di energia. Da sempre regolati, a memoria d’uomo, dalla diversificazione - come
in tutte le cose umane: mai dipendere da una sola entità. Mentre si corre verso
altre dipendenze che non la Russia: l’Algeria, il Qatar, l’Azerbaigian, che poi
è la Russia, gli Stati Uniti. Si farebbe la guerra alla Russia con altre armi,
vere, proficuamente, invece che privandosi delle sue ricchezze minerarie,
abbondanti e a minor prezzo.
“Due ex Dc stanno portando il Pd alla Livorno del
1921”, alla nascita del partito Comunista d’Italia: “Letta e Franceschini si
avvicinano alle origini del Partito Comunista”. Arturo Parisi, sociologo,
animatore del Cattaneo, artefice di qualche vittoria elettorale di Prodi e suo
ministro della Difesa, è un democristiano simpatico, perfino liberale, ma senza
pudore? Letta? Franceschini?
Di Stefano prende
una colonna del “Corriere della sera” per criticare il manuale di nove pagine
dell’università di Brighton ai dipendenti contro il Natale, parola
“cristianocentrica”. Nessun rischio che prenda altrettanto spazio per analogo
documento dell’università di Macerata, l’analogo di Brighton. Perché Macerata
(ancora) non è Brighton. Ma soprattutto perché Macerata è nelle Marche e non in
Inghilterra. Che cosa ha più da insegnarci l’Inghilterra – anche in fatto di humour?
Sfogliando la
stampa illustrata americana si trova dappertutto la celebrazione del Natale,
sia negli articoli che nella pubblicità. Nel paese cioè che più sarebbe diviso,
per razza, religione e politica. È in Inghilterra invece che il Natale è sostituito
dalle Feste. È un fatto massonico? Gli islamici gestiscono l’opinione? Forse è
solo snobismo.
Lo stesso per la legge
che si vuole introdurre, in Inghilterra dopo la Scozia, per permettere a sedici
anni di cambiare sesso. Bere no, guidare no, votare nemmeno, ma cambiare
anagraficamente sesso sì, si è già “maturi” a sedici anni. Snobismo non è.
Uno vede De Maria
in Francia-Argentina che da solo ubriaca mezza difesa francese, anche senza
l’intesa con Messi, dopo averlo visto nella Juventus, contro avversari ben più
modesti, tipo il Monza, e si chiede: ma è lo stesso? In Francia-Argentina
reduce perfino dall’influenza, che quest’anno è faticosa. Chi lo paga non
diritto alla stessa prestazione? Il calcio è sport di squadra, e le squadre vanno
formate - le vedettes contano solo per alzare il prezzo del biglietto.
Senza una
politica, una idea di politica, e sospinto da interessi estranei (Scalfari, “la
Repubblica”), il Pd, sia esso o no la sinistra politica in Italia, si è
adagiato sulla superiorità morale, dei “belli-e-buoni” della Repubblica. Al
punto da non rendersi conto, col Qatargate, di essere ridicolo – se qualcuno
non conoscesse il Pd romano. Dopo avere patrocinato ogni possibile interesse di
parte, purché del grande captale: grande distribuzione, banche, grandi conglomerati.
È curioso, ma
anche un po’ assurdo, che una persona come Giuseppe Conte, un socio junior di
un grande studio legale, senza alcuna esperienza politica, diventi
all’improvviso presidente del consiglio, faccia un governo prima con Salvini
poi con Letta, affossi il governo Draghi sugli aiuti all’Ucraina, e venga
recepito come salvatore del Pd. Lui ce la mette tuta, ma è patetico. Il
problema è come possa ess ere l’interlocutore del Pd, salvifico.
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