Sissi erotica, di serie B
Distribuito dai
cinema “di qualità”, come una rivisitazione femmminista del mito di “Sissi”,
la sposa dell’imperatore d’Austria-Ungheria Francesco Giuseppe, che un
anarchico italiano pugnalerà a fine Ottocento, è di fatto un polpettone, che
rimanda al vecchio serie B erotico, quando si facevano venti minuti di niente
fra una scena erotica e l’altra. Qui l’erotismo è solo accennato, ma c’è di
tutto, tra onanismo e saffismo. Con guardiacaccia incorporato per l’imperatrice
sporcacciona. Con interpreti sommariamente addobbati. In interni, ed esterni,
approssimativi e senza carattere – per lo più lo stesso ambiente: un corrido
fra due appartamenti, un grande magazzino, un prato nel bosco, con location un
po’ dirute per pagare poco l’affitto, la stessa vasca in ghisa per molti bagni
nudi.
La diversa Sissi,
quarantenne ansiosa del tempo che fugge, con due figli melensi, è un po’ rifatta
sulla principessa Diana, di cui va a visitare la fatiscente casa di campagna – l’imperatrice
va in vacanza per una settimana (dopo una settimana di viaggio?) in Inghilterra,
dagli Spencer, la famiglia di Diana: s’interessa ai “poveri ungheresi”, etc. Un
po’ è alla D.H.Lawrence: le piacciono gli ufficiali che non pensano, e dagli
Spenser ha uno spasimante stalliere, l’unico che la innamora. Ma, onestamente,
il film non ha l’ambizione di riscrivere la storia.
Uno scherzo? Si fa pure il vaffanculo, Sissi imperatrice lo fa, col dito medio teso - che è peraltro uso recente, copiato come tutto dagli Usa. Il
film è stato mandato a tutti i festival dell’anno, Cannes, Toronto, San
Sebastian, New York, ed è agli Oscar in rappresentanza dell’Austria.
Marie Kreutzer, Corsage-Il
corsetto dell’imperatrice
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