All’improvviso, Putin compare anche sui media italiani. Che non ne parlano più come di un Hitler. Anzi lo fanno perfino ragionevole. Cosa è cambiato? Chi ci informa e perché? Dopo averci mandato, nel caso, al disastro economico.
Grandi cronache sempre su Londra e quanto vi succede. Ora di una premier imbranata, che ha sprofondato in pochi giorni la Gran Bretagna nell’inflazione, e la recessione. Senza che a noi ci interessi nulla, non abbiamo nulla a che spartire con Londra. Mentre non sappiamo nulla della Germania. Che ha difficoltà economiche gravi, e ci porterà con sé alla recessione.
“La Russa in Senato ha citato Pertini…
Berlusconi Beppe Grillo”: la vignetta della “Nazione” dice tutto. Sono bastati
pochi attimi, Berlusconi che espone ai teleobiettivi gli epiteti contro Meloni
(una prima volta espose i nomi di chi cercava raccomandazioni: tutte donne) e
il siparietto con – contro - La Russa, per dire tutto Berlusconi. Molto meglio
dei tanti libri di Travaglio e delle migliaia di pagine dei grandi quotidiani
in trenta anni di “cronache”. Si può pensare che sia l’età, ma il vizio è
vecchio: è tornato in Parlamento ma non finisce di distruggere il (suo) partito.
Però, Meloni sarà pure una “ragazzetta”, ma ha saputo dire no a una ministra di Berlusconi inquisita per lenocinio – per avere procurato allo stesso Berlusconi fanciulle disponibili. Dice: il processo a Ronzulli è parte dell’accanimento giudiziario contro Berlusconi, del filone dell’improvvida Boccassini, tricche e ballacche. Però, intanto Meloni ha detto no.
“Se Putin ci toglie il gas, contrazione del pil dell’1,5 per cento” – in realtà dell’1,8 per cento. È la previsione, come sempre cauta, della Banca d’Italia sui conti dell’Italia nei prossimi trimestri. Italia sotto inflazine, e con un calo della ricchezza lorda di 25 miliardi, in un colpo. Le sanzioni saranno indiscutibili, ma fanno danni: le guere si combattono in un solo modo.
Il Pd organizza a Roma due manifestazione, una contro gli ayatollah davanti all’ambasciata iraniana e una contro Putin davanti all’ambasciata russa. Organizzato? No, annunciato, perché davanti alle ambasciate si vedono poche persone, sparse: i manifestanti si saranno perduti per strada? Ma le due ambasciate non sono remote, basta fare la Nomentana, tutta dritta.
Insomma, siamo alla vigilia della guerra nucleare, in Europa, sopra le nostre teste, e non ce ne preoccupiamo? Forse il build-up di false notizie di guerra che ci affligge da sette mesi ormai non fa più presa.
Chi ha messo fuori uso i gasdotto Nord
Stream nel Baltico? Silenzio. Chi sarà stato mai? Un danno alla Russia. E alla
Germania, più grave.
La National Security Strategy di Biden, di confrontation con la Cina, potrebbe essere contrastata in Europa dai governi di destra, compreso il nuovo governo italiano? Gli Stati Uniti del presidente democratico mettono le mani avanti. Ma la prima risposta l’hanno avuta da sinistra, con l’annuncio di Scholz del viaggio in Cina, a caccia di nuovi affari e a consolidamento della prima partnership industriale e commerciale, ormai “strategica<”, della Germania.
Gli Stati Uniti hanno imposto la globalizzazione, che ha dimezzato l’Europa. Ora, in nome dell’America First, vogliono imporre il decoupling con la Cina. Sempre all’Europa. Sembra che ce l’abbiano con l’Europa.
Lo spolpamento di Mps non ha fine. Da parte delle altre banche, quelle che formano il consorzio di collocamento dell’ennesimo aumento di capitale. Normalmente si pagano commissioni per il 4 per cento dell’operazione, qui si paga il 15 per cento. Paga il Tesoro, lo Stato italiano. Sarà stato proprio un governo delle banche, quello di Draghi. Ma di alcune banche.
Altalena delle Borse, un giorno
sì e uno no – anche se lungo un trend
discendente: è la vera fisionomia del mercato, è inevitabile con i tassi elevati
e le economie al ribasso. Ma Milano è dominata da titoli come Diasonin e
Amplifon. Che ogni giorno ampliano i movimenti, battono i record. Diasorin, Amplifon
di che stiamo parlando? Milano è una Borsa burletta?
Ha affossato il governo Draghi e vuole affossare il governo eletto? Forse i siparietti per le tv al Senato non sono tutto, ancora dobbiamo vedere altro di Berlusconi. Ora che non ha più di temere per i suoi affari, né dalle banche né dalla legge.
Firenze, con un nuovo tipo
di autovelox truccato ha moltiplicato per sei o sette volte le multe: erano
state 81 mila in tutto il 2021, sono state 397 mila nei primi otto mesi del
2022. Una, quasi, ogni abitante, bambini
compresi. È l’ultima roccaforte del buon governo Democratico, un deperimento
lungo quasi ottant’anni.
Ma tutta la Toscana è multata, oltre che pidiessina: l’autovelox è stato l’industria regionale da qua do è nato, ora moltiplicata per dieci con nuovi congegni, che seguono l’automobile prima e dopo il passaggio. Tutto studiato non per indurre la prudenza, come vuole la legge, ma per moltiplicare le multe. Con annesso punteggio defalcato. La Firenze-Pisa-Livorno, una strada dissestata, da almeno cinquant’anni, ne ha dodici su meno di 100 km.
Incredibile ritratto di
Mani Pulite, indiretto, in un ritratto che Buccini fa di Di Pietro sul “Corriere
della sera”. Del traffico di notizie fra il giudice e i giornalisti, tutti suoi
servi – li comandava con interlocuzioni molisane.
Dybala con la Roma si rompe – la Juventus, dice, l’ha lasciato andare per questo. Ma intanto ha fatto tanti gol, importanti. E soprattutto riempie lo stadio della Roma, che è due volte quello della Juventus, anche quando gioca con squadrette da poco. Si capisce la crisi del club torinese: non sanno che lo sport è entusiasmo, Hanno cacciato Dybala come già Del Piero, e ogni altro, Ferrara, Marchisio, Bettega, etc..
Si fanno cronache
scandalistiche dei gran premi automobilistici, per un motivo o per l’altro, non
immotivate. Ma si alzano peana al business.
Vedere giocare Juventus e Milan in Europa è sorprendente prima che sconfortante. È possibile che si giochi per non giocare? Specie la Juventus contro la squadra cuscinetto del Maccabi Haifa. Con calciatori pagati come in tutta Europa – e tre o quattro volte più di quelli del Maccabi. Sarà l’aria dell’Italia che li fa disappetenti?