Riserve, dopo gli sghignazzi per la cacciata di Agnelli, il “nemico della Superlega”, anche da Nyon, dalla Uefa dell’anglo-sloveno Aleksander Čeferin, e probabilmente dai suoi referenti britannici non tanto segreti. Per lo stesso motivo: c’è il rischio che il business si fermi. Il calcio inglese degli sceicchi non riempie più le casse - le audience in Asia e in Africa si assottigliano, sempre più remote dall’“impero” britannico. La dipendenza finanziaria dai principati della penisola arabica è “appiccicosa”, benché sostenuta da Londra, dagli “gnomi” della City, e crea problemi d’immagine e di diritti civili. La Liga spagnola è come la rana della favola, ora lotta per non soffocare, dopo essersi gonfiata di palloni d’oro a buon mercato. E non c’è molto altro dietro – non in Europa (non si confonda il calcio mondiale, che è Fifa, con quello europeo): c’è, ci sarebbe, poteva esserci, solo l’Italia, Francia e Germania portano poco, commercialmente.
domenica 22 gennaio 2023
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento