Cronache dell’altro mondo – inquisitorie (243)
La Camera
dei Rappresentanti si caratterizza a Washington come un tribunale politico, con
le commissioni speciali d’inchiesta. La maggioranza uscente, Democratica, ha
passato due anni a indagare Trump per l’assalto al Congresso. I Repubblicani,
recenti vincitori alla Camera, si apprestano a varare quattro commisioni
anti-Biden.
Una commissione
indagherà sul figlio del presidente, Hunter Biden, già sotto processo penale nel Delaware, stato di residenza della famiglia, per gli affari che avrebbe fatto, specie in
Ucraina, più o meno fasulli, spendendo il nome del padre, allora vice-presidente
di Obama.
Una serie
di hearings sulla questione immigrazione potrebbe trasformarsi in atto d’accusa
(impeachment) contro il ministro del’Interno Mayorkas, per “negligenza”
sugli arrivi incontrollati di migranti alla frontiera col Messico – l’immigrazione
è risentita anche da alcune amministrazioni democratiche, come quella del sindaco
di New York, Adams.
Una commissione
certamente agirà il tema elettorale della “militarizzazione” (weaponization ,
ma pià corretto sarebbe dire politicizzazione, militantismo) del governo federale,
specie delle agenzie di polizia e di intelligence. Sull’uso ioè politico
di queste agenzie indipendenti, l’Fbi e la Cia, ma anche l’Irs, l’agenzia delle
entrate, e altri organismi della ventina che proteggono (sorvegliano) l’America.
Da
ultimo, un’inchiesta si preannuncia sulle carte “segretate” che sono state
rinvenute in un vecchio ufficio di Biden a Washington, e nella sua residenza
nel Delaware.
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