Letture - 509
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Baudelaire
– Pessimista? Lamentoso sì, ma strumentalmente: era
uno che lavorava tanto, anche alle traduzioni, e ai “salons” di pittura, nonché
alla cura delle relazioni, e naturalmente poeta curato, anche se non di molti
versi. In una lontana discussione accademica
all’università di Firenze, una esercitazione di francese con Nicole Milhaud, allora moglie di Nicolas Milhaud, il
pittore di Pietrasanta, figlio del compositore, allora
lettrice alla cattedra di Mario Luzi, si poté sostenere con vantaggio questa
ipotesi: che Baudelaire “ci marciasse”. Croce, nel breve scritto “La vita, la
morte, il dovere”, stabilisce che “il pessimismo è sfiducia dell’animo e
avvilimento”.
Castiglianità
- Camus chiama così l’orgoglio, con il quale è cresciuto
a Orano, benché in povertà – “che ho poi sviluppato e che mi ha molto
nuociuto…. E che ho tentato invano di correggere, finché non ho capito che esiste
una fatalità anche nella natura umana” (pref. a “Il diritto e il rovescio”).
Crimea
– Era per i russi la Tauride, “così si chiamava fino
a un secolo fa”, spiega Tatiana Polomochnykh in un breve saggio su “Limes” nel
2014, “La Crimea di Puškin”. Conquistata dalla Russia nel 1783, “dopo una
plurisecolare sanguinosa lotta con il Khanato di Crimea, insieme pedina
politica e indocile vassallo dell’impero Ottomano”. L’annessione si fece “con
una specie di referendum fra i nobili, che scelsero l’indipendenza da
Costantinopoli e la successiva richiesta a Caterina II di entrare nell’impero
russo”. Una “farsa, preparata mezzo secolo prima dal genocidio perpetrato dalle
armate russe”. I russi dopo i cosacchi: “Così si erano comportati tutti i
popoli predatori che provenivano dalla grande pianura russa”.
Dante
– Lo vuole “di destra” il ministro della Cultura
Sangiuliano, di destra: “La destra ha cultura, una grandissima cultura: il
fondatore del pensiero di destra nel nostro Paese è stato Dante Alighieri”. Per
un motivo? “Per la sua visione dell’umano e delle relazioni interpersonali, e
anche per la sua costruzione politica, profondamente di destra”. Scandalo
politico, ma non è una novità. Edoardo
Sanguineti fece nel 1992 un “Dante reazionario”, che ora si vende a caro prezzo
- mentre Federico, suo figlio, azionava e realizzava un’edizione critica della
“Commedia”. Umberto Eco tra tutti inaugurava la rivista “Alfabeta” con un
“Dante era un intellettuale di destra” – “pensate”, semplificava
caratteristicamente, “il ritorno dell’impero mentre stavano fiorendo i liberi
comuni!”. Di cui invece Dante parte dirigente, anche in uffici e ambascerie faticose
e dispendiose.
Dante era
ghibellino, per l’imperatore. Ma non in quanto dittatore, uomo forte, uomo solo
al comando, in quanto garante dell’unità politica.
Genova
– “Ci sono donne a Genova di cui ho amato il sorriso
per un’intera mattina” – A. Camus,
“Amore di vivere” – in “Il diritto e il rovescio”.
Houellebecq
– Si vuole onanista. Lo scrittore fa se stesso, nel
personaggio di un medico nel film di Dubosc, “Rumba Therapy”, ed è molto
riduttivo, i suoi tic provocatori riducendo a macchietta, da guitto, da “personaggio”
tv. Al protagonista, cui diagnostica un male terminale, consigliando il riparo
con un familiare, e l’onanismo – insistito.
Italia – “Entro in Italia”, nota Camus in “La morte nell’anima” (“Il diritto e
il rovescio”), “terra a misura della mia anima”. Di cui annota i segni: tetti a
squame, viti addossate al muro, “la biancheria stesa ad asciugare nei cortili,
il disordine delle cose, la sguaiatezza degli uomini”, il cipresso, l’ulivo, “il
fico polveroso”, e “le piazze ombrose” - “qui l’anima consuma le proprie
rivolte”, si pacifica con se stessa, si distende, “la passione si avvia piano
verso le lacrime”.
Machiavelli
- Sintetizza “i nostri vecchi storici”, nota Croce
(“La fine della civiltà”), dicendo che “le cose umane dipendono da due potenze,
la Fortuna e la Virtù” – la “dualità” “dell’impeto vitale e della creatività
morale, del duplice ordine delle forze, le vitali od organiche e le morali”.
Russia
di fuori – Molti scrittori russi sono di origine ucraina, non
per caso, e ne scrissero. Non solo i “classici”: Čechov, Gogol’, Babel’,
Bulgakov, Grossmann, lo scrittore dell’epopea di Stalingrado, Achmatova. E Prokof'ev.
Puškin fu felice
al confino in Crimea, e ne trasse il poema erotico “La fontana di Bachčisaraj”,
sui fasti e gli intrighi degli harem dei khan tartari. Sulla traccia di Puškin
vi soggiornarono e ne scrissero Muravyev-Apostol, Griboedov, il giovane
Gogol’.
Anche Conrad è nato in Ucraina, ma questa è un’altra
storia, tra Ucraina e Polonia, in passato piuttosto ostile. Nacque a Berdyczow,
allora polacca, oggi Berdyčiv – una città ebraica allora all’80 per cento, uno shtetl,
la seconda comunità ebrfaica nell’impero russo.
Altri grandi russi vengono dalla Georgia: Majakovskij, Kachaturian, Nina Makharova, e
naturalmente Stalin.
Michail
Saakashvili, il politico, nato georgiano, è stato presidente della Georgia dal
2004 al 2013, e poi per due anni governatore di Odessa, in Ucraina. In questo
caso conta l’anti-russismo.
Terre
rare – Le ritrovano oggi gli ingegneri svedesi, “il più
grande giacimento europeo di terre rare”, nei luoghi e nei modi descritti da
Hamsun un secolo fa in “Germogli della terra”, il romanzone che gli valse il
Nobel (poi proscritto perché elevato nella guerra incongruamente a “libro
nazista”). Allora senza successo – ma forse le terre oggi “rare” allora non lo
erano (l’uso limitato, se non nullo, non copriva i costi di estrazione).
Translitterazione – È curioso che i nomi nati in paesi colonizzati, in Africa, in Asia, con
la grafia quindi francese o inglese, mantengano in italiano l’ortografia della
lingua coloniale. Anche quando sono italiani magari da due generazioni,
comunque nazionalizzati. Come se l’identità fosse legata a quella grafia:
Soumahoro, Melaouh…
Vicenza – Il giovane Camus italianofilo ne fa la terra d’elezione, i colli dove
soggiorna – i coli Berici evidentemente. Nel racconto-saggio “La morte nell’anima”,
reduce dalla solitudine angosciosa di Praga. Tutto lo pacifica, e anzi lo entusiasma
– come forse mai più gli avverrà, attanagliato dal nichilismo (l’assurdo): “Qui
le giornate girano su se stesse, dal risveglio del giorno gonfio del grido delle
galline fino a questa sera incomparabile, dolce e languida, setosa dietro i
cipressi e ritmata dal canto dele cicale”. Cammina tutto il giorno: “Ogni persona
che incontro, ogni odore di questa strada, ogni cosa è per me un pretesto per
amare smisuratamente”. Tutto, le persone, gli odori, i mestieri, sono un organo
di felicità - “Avanzo con passo lento, schiacciato da tanta ardente bellezza”,
etc.….
letterautore@antiit.eu
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