L’inflazione da banche centrali
È l’inflazione
indotta dalle banche centrali, Federal Reserve e Banca centrale europea? In parte
sì.
L’assunto
è sorprendente, e anche arduo. Ma il Fondo Monetario Internazionale lo
argomenta, nel bollettino week-end di “Finance&Development”, in una circostanziata
disamina, “The Costs of Misreading Inflation”. Le banche centrali sono
intervenute tardi, quando segnali inflattivi erano evidenti da tempo. E con aumenti
a raffica del caro denaro ne hanno accentuato gli effetti mentre i sottostanti fattori
inflattivi si indebolivano.
Il
segnale trascurato è la moltiplicazione dei noli post-pandemia: “I banchieri
centrali avrebbero potuto spegnere l’inflazione prima se avessero fatto attenzione
alla spirale dei costi di un settore trascurato”, i noli marittimi. “A fine
2021, quando il presidente della Federal Reserve Powell e altre autorità
monetarie insistevano che l’inflazione era soltanto transitoria”, i noli
marittimi erano letteralmente esplosi. “A ottobre 2021 il nolo dei container
era aumentato del 600 per cento rispetto ai livelli ”. Quello delle merci
alla rinfusa era triplicato. Con un impatto inflattivo, per il solo aumento dei
noli, di 2 punti percentuali.
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