domenica 29 gennaio 2023

Miracolo, si ride in tv

Due episodi billantissimi, il terzo (“Pierfrancesco” Favino) e il quarto (“Matilda” De Angelis), con situazioni e dialoghi comici a ripetizione, specialmente effervescenti, della soggettista e sceneggiarice Lisa Nur Sultan – al quarto episodio ha collaborato Federico Baccomo. Sull’attore che vive il personaggio anche dopo finito il film: Favino, impareggiabile “Che” Guevara, con habana e rum a profusione, nel castigliano della pampa, e subito poi il “capitalista” Draghi che sembra il vero Draghi, anche nell suono della voce. E sulla diva dai milioni di followers travolta dagli insulti, sempre sui social, per una pasta alla crema ingurgitata mentre attende l’aereo, che la solita foto, magari di un ammiratore, postata in rete denuncia come trasgressiva – impersonava un western al femminile, originalissimo, e viene licenziata.
Deliziosi anche i contorni. Tipo l’invenzione di un’attrice “non caucasica” in scuderia perché “ilvento del mercato è cambiato”, i casting vogliono protagonisti non bianchi. O l’instabile, tutta schiava/dominante, storia d’amore tra la maggiore (si può dire “la” maggiore per il grado militare?) della Finanza che controlla i registri contabili dell’agenzia e la workalcolic agente nei pochi minuti che questa si prende di pausa – tra un boccone schifato e l’altro di uno streetfood vegano, giusto perché la finanziera preda è vegana. O l’agente fedifrago, che abbandona l’agenzia in difficoltà, ma diventa un eroe perché così ha dissuaso gli acquirenti dell’agenzia, il gruppo che li avrebbe licenziati tutti – naturalmente tedesco.  
Un altro botto della Palomar di Carlo Degli Esposti, dopo i Montalbano e i BarLume.

Luca Ribuoli, Call my agent – Italia, Sky Original

 

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