Ombre - 649
“Un cristiano non
usa la durezza di chi giudica”, ammonisce il papa da balcone. Lo stesso che ha eletto
a giudice Pignatone, un pubblico accusatore, e ha personalmente condannato vari
cardinali prima che venissero condannati - nonché il segretario del papa
defunto con la manageriale perfidia: “Lei conserva il posto ma da domani non
venga a lavorare”.
“Non è un mistero
che in Italia praticamente tutta l’alta burocrazia, ma anche buona parte del ceto
dirigente d’impresa, abbiano simpatie per il Pd: che, negli ultimi dieci anni,
è stato un autentico partito-Stato”. Detto da Alberto Mingardi, che è un
liberale, non è strano, ma sul “Corriere della sera”, che sponsorizza il Pd,
sì. È anche vero che le cariche pubbliche appartengono a chi vince le elezioni
per una legge Bassanini, cioè Pd.
Siamo in una crisi
del capitalismo sconcertante e c’è un problema morale serio, confida, in
grande, a Beda Romano sul “Sole 24 Ore” Jacques de Larosière, già a capo del
Fondo Monetario Internazionale, della Banque de France prima dell’euro, e della
Bers, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Insomma, uno che sa
le cose. Come non detto.
Gli argomenti di
de Larosière non sono da poco: il risparmio non è remunerato, “l’investimento
produttivo a lungo termine è limitatissimo”, “a differenza della rivoluzione
industriale, la rivoluzione ambientale non creerà nuove risorse”, il debito pubblico
è spaventoso, favorito dalle banche centrali, che da guardiane se ne sono fatte
promotrici, la funzione pubblica si è asservita agli affari e alla politica,
tre quarti della nuova ricchezza nel Millennio sono “da imputare all’incremento
dei prezzi”, solo il 23 per cento alla “creazione di nuove risorse reali”, di questo
aumento ha beneficiato il 10 per cento più ricco del mondo, “salari e stipendi
sono stagnanti”.
“Jack Ma sempre
più all’angolo: ha perso il controllo di Ant Goup”, e di Alibaba, l’amazon
cinese, forse di maggior successo del gruppo americano. Ha perso il controllo
non per un raid di altri azionisti ma per decisione del governo, del Pcus, il partito
Comunista cinese. Come non detto.
I consiglieri comunali
Pd a Roma, buona parte di essi, minacciano di non votare il bilancio per protesta
contro il sindaco Gualtieri, reo di avere fatto le nomine senza “consultarli” –
condividerle. Sono gli “eletti” di Area Dem, i fiancheggiatori, e gli
“zingarettiani”.
Il resto del Pd romano
contesta le nomine all’ultimo respiro decise da Zingaretti in Regione prima di
dimettersi.
A Roma peraltro,
tra Regione e Comune, si moltiplicano le nomine “senza curriculum”, in previsione
del voto a febbraio per la Regione. “Ecco il poltronificio elettorale” titolano
le cronache romane, che pure sono pro-Pd – dopo avere fustigato nelle pagine nazionali
il governo di destra perché vuole cambiare qualcuno dei “manager” nominati dal
Pd in dieci anni di governo non eletto.
Il cardinale
Joseph Zen è stato ricevuto dal papa per la prima volta dopo l’arresto subito l’anno
scorso, a novant’anni, a Hong Kong dalla polizia di Pechino, con l’accusa di
avere fornito assistenza legale ai dimostranti incarcerati. Zen era in permesso
straordinario - cinque giorni - per partecipare al funerale di papa Ratzinger.
Davvero non si capisce questo papa Francesco venuto da lontano, tanto amorevole
con comunisti e massoni e tanto disattento con i suoi.
Roncone a san
Pietro al funerale di papa Ratzinger percepisce che per i fedeli in piazza è “un
autentico e grandioso papa in attività”. Mentre papa Francesco è un papa di
strada?
È vero che è un
gesuita che si atteggia a francescano.
“Il Milan, mio e
di Capello, ha stupito tutti, creando un grande collettivo. Ma quel Milan c’era
per il club che aveva alle spalle: con la sua storia, la sua visione, il suo
stile. Il club viene prima della squadra!”. Deve dire l’ovvio Arrigo Sacchi
tanto i giornalisti sono superficiali. Ma: dobbiamo rivalutare Berlusconi?
“A più di
cinquant’anni da «Romeo e Giulietta» di Zeffirelli i protagonisti fanno causa alla
Paramount per una scena osée”… Di Zeffirelli? Dopo cinquant’anni? È più che
evidente che i “diritti” e la stessa “civiltà dei diritti” non sono un fatto di
libertà ma di “contingency lawyers”, gli avvocati che sollecitano azioni
giudiziarie senza oneri per il cliente in cambio di una percentuale dei danni
eventualmente liquidati. Patrocinanti storicamente contro assicurazioni, banche
e aziende, da qualche tempo contro i medici ospedalieri, e per i “diritti”
quando si può agire contro qualche danaroso.
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