lunedì 16 gennaio 2023

Ombre - 650

Dunque, la prof delle 13 fotografie e due filmini di Renzi e Mancini in autostrada ha solo fatto da tramite. A qualcuno nei servizi in competizione con Mancini. Non è una novità: i servizi italiani sanno poco di traffici, uomini, e donne, di armi, di droghe, o di Egitto, Libia, e altri inquietanti vicini, impegnati come sono a farsi le scarpe l’uno con l’altro. Ma questa volta con copertura Pd. Di Elisabetta Belloni che appone segreti di Stato, e della Procura di Roma che aspetta diciotto mesi, sabato 24 novembre, quando il governo Meloni è definitivamente in carica, per dare seguito alla querela di Renzi contro la professoressa.  
 
“Dante era di destra”, dice il seriosissimo Sangiuliano. E subito, come previsto, sberleffi progressisti. Palla per uno smash micidiale del ministro della Cultura: tutti quanti hanno saputo e detto che Dante coltiva la nazione, coltiva la città, coltiva il popolo, mentre Edoardo Sanguineti, poeta, professore e deputato Pci, ha scritto un “Dante reazionario”, e lo stesso Umberto Eco.
Ma poi, senza essere dantisti, come non vedere, dietro la maschera tardosovietica del ministro, che si è preso per sottosegretario Sgarbi?
 
Sostengono il Pd, in questa campagna elettorale di partito, i grandi giornali dei grandi editori, con molte pagine ogni giorno, riempite di niente. C’è qualcosa che non torna nell’affidamento del Pd a Cairo e Elkann, i maggiori editori.
    
“I prezzi dei carburanti sono oggi bassissimi; non oso pensare cosa potrebbe accadere quando il prezzo del petrolio salirà, sono spaventato”. E perché? “Gli investimenti sono pochi, la produzione cala, arriveranno gli effetti dell’embargo alla Russia, ci sono problemi di raffinazione”. Davide Tabarelli dice l’ovvio, ma confinato in poche righe in taglio basso: il “dibbattito” è sulle accise, se sono 47 o 49, e se vanno fiscalizzate (“lo ha fatto Draghi”, cioè lo dice il Vangelo).
 
Tabarelli dice altre due cose note, ma trascurate, trascurabili:
1) “Il petrolio e i suoi derivati rappresentano ancor a il 90 per cento della domanda di mobilità. I biocarburanti sono appena il 3 per cento. E sull’elettrico siamo ancora indietro: tropo poco diffuso e troppo caro”.
2) “L’auto elettrica per ora è una cosa da ricchi ed è assurdo che vengano dati migliaia di euro in incentivi ai ricchi che possono permettersela”.
 
Egitto, Somalia, Nigeria, Congo, un po’ dappertutto in Africa, e Pakistan: è assordante il silenzio del papa sui massacri islamici di cristiani, per lo più cattolici, anche solo di una preghiera. Sembra quello della macchietta evangelica, del porgere l’altra guancia.
 
Un teologo cattolico americano, George Weigel, a Mastrolilli su “la Repubblica”: “È improbabile che il «dialogo» con Nerone o Diocleziano sarebbe stato efficace nell’evangelizzare il mondo romano, ed è improbabile che il «dialogo» con Xi Jinping sia efficace nell’evangelizzare la Cina del XXI secolo”.
 
Il Napoli che tante squadre ultimamente avevano imparato a bloccare, il Lille e il Villareal oltre l’Inter, l’Udinese, e perfino la Sampdoria finché ha giocato in undici, dilaga contro la difesa più robusta del campionato, la Juventus. Rinforzata per l’occasione con due attaccanti “puri”, Chiesa e Kostic. Disorientando i difensori di mestiere. Errore non è, troppo grossolano. È che bisogna diffidare di chi gioca, anche solo ai cavalli: quel 5-1 vale un tesoro.
 
I cinghiali a Roma non fanno più ridere, dato che cominciano a provocare incidenti, anche mortali. L’unico che non se ne preoccupa è il sindaco, quello che se ne dovrebbe occupare, se non altro per igiene. Ma come non detto. Poi dice che il Pd, il partito del sindaco, non prende più voti. Dovrebbe?
 
A dieci mesi della “guerra preventiva” della Russia contro l’Ucraina il “Corriere della sera” pubblica infine un parere diverso, scritto da Luciano Canfora. “La Repubblica” corre ai ripari pubblicando Jeffrey Sachs, un economista di Harvard da tempo critico di Biden, già da quando era vice di Obama, per la sua bellicosità. Canfora non suscita reazioni, è un “vecchio” professore, come si mostra nei talk-show in tv (si mostrava, dopo la guerra non lo ospita più nessuno). Contro Sachs invece si riutilizzano i commenti critici del “New York Times” e del “Wall Street Journal”. L’Italia vuol essere tutta d’un pezzo.
 
Nelle tabelle Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro, i salari reali sono diminuiti in Italia del 12 per cento dal 2005 al 2020 - del 6 per cento solo nell’ultimo anno. Sono diminuiti ovunque, ma solo di uno 0,9 per cento in tutto il mondo, contando paesi come l’Italia. E del 2,4 nella Ue, che senza l’Italia forse sarebbe a zero. Poi si dice che l’Italia vota a destra, per i populisti, i nazionalisti eccetera. La democrazia è gli affari?
 
Muore a Roma il cardinale Pell, che in Australia è stato imprigionato perché accusato di pedofilia (assolto in Appello), dopo l’arrivo a Melbourne di 2,3 milioni di dollari. Arrivati dal Vaticano. Dalla segreteria di Stato, che Peel, incaricato di riformare le finanze vaticane, stava indagando.
 
I soldi per alimentare il caso Pell in Australia li mandava il cardinale Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, poi sospeso dal cardinalato dal papa? Non si può provarlo. Ma Becciu si opponeva ai controlli finanziari di cui Pell era stato incaricato. Ed era solo una piccola parte dela segreteria di Stato, che per il resto è rimasta intonsa.
 
L’inflazione fa bene alle banche. Anche se la recessione incombe. Unicredit capitalizza in Borsa quanto mai prima. Intesa, anche se ha un attivo di poco superiore a Unicredit, e anzi un utile netto inferiore, capitalizza il doppio, 58 miliardi contro 29. A costi ridotti al minimo, con le tante potature del post-2007 (dei dipendenti e della clientela) e la remunerazione zero dei conti correnti, la corsa Bce all’aumento dei tassi è tutta polpa per le banche.
L’economia è sempre più fittizia. Si dice di servizi, ma in realtà è di aspettative – labili (si creano e di distruggono a volontà).
 
Si dichiara osteria e francescana, Osteria Francescana, il ristorante probabilmente più caro al mondo, 500 euro solo per il menù degustazione. Il nome non fa il monaco.
 
Il menù francescano è celebrato senza battere ciglio, nemmeno per scherzo, dai giornali progressisti, di cui lo chef della “osteria” è personaggio e anche collaboratore. Poi si dice che il Pd non “morde”: quanta gente da 500 euro a degustazione potrà votarlo?

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