Appalti, fisco, abusi (228)
Tutte le banche hanno aumentato i costi. Di tutti i
servizi: tenuta del conto corrente, bonifici, prelievi, carta di credito, compravendita
titoli, deposito titoli. Si può supporre per l’inflazione. Anche se i rincari
dei servizi, fra il 50 e il 100 per cento e oltre, sono ben superiori all’inflazione.
Con azione concordata, di aumenti di costo simili e perfino uguali tra i vari
istituti di credito. Senza che l’organismo vigilante, la Banca d’Italia, sia
intervenuta. Le intese di monopolio, illegali, ormai hanno diritto di cittadinanza
- nel nome del mercato, che in sé sarebbe la concorrenza.
A Roma tre coppie di Vigili Urbani fanno la guardia di
notte a una centralina elettrica contro il vandalismo di un campo rom
prospiciente. Al costo di quattromila euro al girono, fra straordinari notturni, festivi, diurni e notturni, con ritenute fiscali e oneri sociali. È un trucco
dell’Inps dell’Agenzia delle Entrate per fare cassa a spese del comune di Roma?
Mattatoio, mercati generali, villaggio olimpico, stadio
Flaminio, stadi Nervi, superfici centrali enormi, edifici di prestigio, più
almeno 40 mila appartamenti, per lo più anch’essi in aree centrali o di
prestigio. Inutilizzabili, non per fare cassa. Aree abbandonate, di cui costa
la pulizia e la sorveglianza, e affitti di comodo, a parenti, amici e compagni.
Di Roma capitale che sempre ha bisogno di un paio di centinaia di milioni l’anno,
dallo Staro, per fare i conti.
Il piazzale del Gianicolo a Roma è transennato attorno
al monumento equestre a Garibaldi. Dal 2014, quando un fulmine colpì il monumento.
Con transenne che ogni poche settimane s’ingrandiscono: si allargano (ora
occupano praticamente il piazzale, un campo di calcio) e si innalzano. Opere
provvisionali di cui fare pagare l’affitto? Dal 2014 non c’è stato un solo giorno
di lavoro sul monumento.
Poco discosto, agli “archi” delle Mura Aureliane, un’impalcatura
gialla a regola d’arte imprigiona gli stessi archi da quindici mesi, per la
presunta caduta di un sasso dalle mura. Senza che niente mai sia stato fatto
per risolvere il problema, se c’è. Chi ha detto che con la cultura non si
mangia?
Da dodici anni che è stato smobilizzato, l’enorme
ospedale San Giacomo nel centro di Roma non ha avuto nessun utilizzo. Malgrado
le spese correnti per evitarne il saccheggio. Se ne parla ora perché la
pronipote del cardinale Salviati, che legò la struttura alla città a condizione
che fosse usata per i poveri e gli infermi, ha vinto la causa sulla destinazione
dell’immobile secondo la volontà testamentaria dell’avo.
Lo stesso con le superfici enormi, fabbricate e verdi, del
tutto inutilizzate del Forlanini, un ospedale dismesso ancora prima del San
Giacomo. Non proprio nel centro storico, ma in area adiacente, comunque di grande
valore immobiliare.
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