venerdì 17 febbraio 2023

Appalti, fisco, abusi (228)

Tutte le banche hanno aumentato i costi. Di tutti i servizi: tenuta del conto corrente, bonifici, prelievi, carta di credito, compravendita titoli, deposito titoli. Si può supporre per l’inflazione. Anche se i rincari dei servizi, fra il 50 e il 100 per cento e oltre, sono ben superiori all’inflazione. Con azione concordata, di aumenti di costo simili e perfino uguali tra i vari istituti di credito. Senza che l’organismo vigilante, la Banca d’Italia, sia intervenuta. Le intese di monopolio, illegali, ormai hanno diritto di cittadinanza - nel nome del mercato, che in sé sarebbe la concorrenza.
 
A Roma tre coppie di Vigili Urbani fanno la guardia di notte a una centralina elettrica contro il vandalismo di un campo rom prospiciente. Al costo di quattromila euro al girono, fra straordinari notturni, festivi, diurni e notturni, con ritenute fiscali e oneri sociali. È un trucco dell’Inps dell’Agenzia delle Entrate per fare cassa a spese del comune di Roma?
 
Mattatoio, mercati generali, villaggio olimpico, stadio Flaminio, stadi Nervi, superfici centrali enormi, edifici di prestigio, più almeno 40 mila appartamenti, per lo più anch’essi in aree centrali o di prestigio. Inutilizzabili, non per fare cassa. Aree abbandonate, di cui costa la pulizia e la sorveglianza, e affitti di comodo, a parenti, amici e compagni. Di Roma capitale che sempre ha bisogno di un paio di centinaia di milioni l’anno, dallo Staro, per fare i conti.
 
Il piazzale del Gianicolo a Roma è transennato attorno al monumento equestre a Garibaldi. Dal 2014, quando un fulmine colpì il monumento. Con transenne che ogni poche settimane s’ingrandiscono: si allargano (ora occupano praticamente il piazzale, un campo di calcio) e si innalzano. Opere provvisionali di cui fare pagare l’affitto? Dal 2014 non c’è stato un solo giorno di lavoro sul monumento.
 
Poco discosto, agli “archi” delle Mura Aureliane, un’impalcatura gialla a regola d’arte imprigiona gli stessi archi da quindici mesi, per la presunta caduta di un sasso dalle mura. Senza che niente mai sia stato fatto per risolvere il problema, se c’è. Chi ha detto che con la cultura non si mangia?
 
Da dodici anni che è stato smobilizzato, l’enorme ospedale San Giacomo nel centro di Roma non ha avuto nessun utilizzo. Malgrado le spese correnti per evitarne il saccheggio. Se ne parla ora perché la pronipote del cardinale Salviati, che legò la struttura alla città a condizione che fosse usata per i poveri e gli infermi, ha vinto la causa sulla destinazione dell’immobile secondo la volontà testamentaria dell’avo.
Lo stesso con le superfici enormi, fabbricate e verdi, del tutto inutilizzate del Forlanini, un ospedale dismesso ancora prima del San Giacomo. Non proprio nel centro storico, ma in area adiacente, comunque di grande valore immobiliare.

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