La verità sull’ombrellone, prego
Mario Monti, sempre
più nel pallone dello Stato-fisco, accusa i concessionari balneari di
patrimoniale inversa – così come i condomini e tutti quelli che si sono rifatti
la casa col superbonus: come chi imponesse una tassa allo Stato.
È il mal di
giornalismo, che si vede contagia professori, senatori e presidenti del
consiglio, nonché capipartito, di spararla grossa. Ma di che cosa si sta
parlando? Di concessioni da 5-10 mila euro l’anno. Che vengono pagate allo Stato
– ai Comuni: vengono pagate, non sono evase. E di un’economia di piccolo
commercio-artigianato, di piccola imprenditorialità. Sono concessioni di un
certo tipo, diverse da quelle petrolifere (minerarie). Come questo sono diverse
da quelle delle telecomunicazioni. Più simili alle licenze-privative della
tabaccheria. E comunque onerose.
Le concessioni
balneari sono circa 104 mila. Sulle quali sono sorti poco più di 6 mila
stabilimenti balneari fissi.
Un terzo di tutte
le concessioni, 20.500, sono in Liguria, per circa 380 km. di costa. Un quarto
in Emilia-Romagna, 15.500, per 130 km. di costa. Quasi niente in Sicilia, meno
di 500 concessioni per un’isola che ha 1.640 km. di costa – i turisti-bagnanti
vanno a mare con l’ombrellone proprio, magari sporcano o deturpano ma senza
pagare dazio, è demanio. Dodici volte di più per la Calabria, 6 mila concessioni, per 800 km..
Ora, che cos’è
questa direttiva Ue che il prof.-sen.-pdc. Monti evoca e invoca? Qualcosa per azzerare
l’avviamento a 20 mila famiglie, nella sola Liguria, o per espropriarle? Perché
di questo si tratta, la Ue non c’entra: Monti, come già Draghi, Ciampi e Bersani
vogliono una “liberalizzazione” per sé, come un totem, incuranti delle conseguenze:
hanno deformato l’Italia dei servizi. Impoverendo milioni di famiglie a cui
hanno annientato l’avviamento, e favorendo la grande distribuzione, con grandi
spese pubbliche anche, per allacciamenti stradali e autostradali, svincoli,
parcheggi - e le banche: tutta l’economia è ora bancaria, dalla pensione
sociale in su, e chi paga? Sotto le bandiere dell’Europa e del liberalismo, che
invece tradiscono scioccamente.
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