L’amore nell’abbandono
Léa Seydoux fotografata in dolce, il viso, il corpo, i gesti, linee
e colori morbidi. Vedova con una figlia, accudisce il padre che perde rapidamente
forze e cognizione, vecchio insegnante di filosofia. Confrontandosi con la
madre, ex del padre, imperiosa, e con una sorella minore inutile. Senza mai
commiserarsi o perdere la pazienza. Nel tempo libero lavora come interprete. Con
difficoltà ma senza lamentarsi. Ritrova l’amore in una vecchia fiamma degli anni
adolescenti, e lo vive con slancio malgrado i tanti problemi – lui è ancora sposato.
Scritto dalla stessa regista, è volutamente un apologo della vita.
Una mano di serenità, nella elaborazione dell’abbandono, delle morti
successive, necessariamente triste. Un racconto al femminile come usava, senza
le asperità imperanti, d’obbligo.
Mia Hansen Løve, Un bel mattino
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