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L’auto è cinese
Si produce in Cina
già quasi un terzo delle automobili che si producono nel mondo, e la quota cinese
è destinata a crescere decisamente col passaggio all’elettrico.
Nel 2021 sono
state fabbricate in Cina 26,08 milioni di autoveicoli, in aumento sul 2020 e
sul 2019 malgrado le restrizioni covid – ma molto meno dei 29 milioni di capacità
produttiva utilizzata nel 2017. In totale, si contabilizzano nel 2021 80,15 milioni di autovetture prodotte nel mondo.
Il dato 2021 è in
aumento del 59 per cento sul 2010, quando in Cina furono fabbricati 18,26
milioni di autoveicoli.
In parallelo con
la crescita dell’industria automobilistica cinese sono crollate le produzioni di
autoveicoli negli Stati Uniti e in Europa. In parte per le delocalizzazioni in
Cina, da parte degli Stati Uniti, della Germania (Volkswagen fabbrica più
automobili in Cina che in Europa), e della Francia, col marchio Renault. La
produzione americana è passata tra il 2010 e il 2021 da 15,46 milioni a 9,17.
Quella tedesca da 5,91 milioni a 3,31. Quella francese da 2,23 a 1,35.
Resta pressoché
invariata la produzione nei apesi asiatici. In Giappone era di 7,74 milioni di
autovetture nel 2010, è stata nel 2021 di 7,85. L’India è passata da 3,56 milioni
a 3,39. La Corea del Sud da 4,27 a 3,46.
La produzione
italiana, fino agli anni 1980 la prima o seconda in Europa, in gara con Volkswagen,
è ora marginale, dietro Germania, Francia, Spagna e Regno Unito: sulle 800 mila
autovetture l’anno.
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