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L’impero del bene fa paura
Dialoghi semplici,
duelli aerei mirabolanti, due ore e rotte di ansia assicurata. Un all male vecchio
stampo, cui il politicamente corretto ha imposto poche correzioni – due personaggi
femminili molto maschili. E Tom Cruise che è in effetti un attore, sa essere molto
di più che la sua bella faccia. Da dove dunque il disagio? È rivederlo dopo un
anno di guerra vera, con missili sporchi, e diritti ambigui, come le colpe.
Più del primo,
questo secondo “Top Gun” è ricalcato sui videogiochi. Ma non per questo è
inoffensivo. La retorica della guerra giusta, bella, eroica non è più gradevole.
Non in questo format anglosassone, in cui il nemico non c’è, se non per prendere
le legnate, ed è brutto e sporco, oltre che cattivo, mentre “i nostri” sono
rilucenti, niente polveriee fango.
E poi i
videogiochi, che sono la giornata dei ragazzi fino ai diciotto anni: sono tutti
di distruzione e morte. E non a fini catartici: la favola di oggi è che il più potente
è il più bello e bravo. Il Bene può essere spaventoso.
Tony Scott, Top
Gun – Maverick, Sky Cinema
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