giovedì 2 febbraio 2023

Secondi pensieri - 504

zeulig

Fede – Se è quella di Tommaso, che doveva “toccare con mano”, si può non dare – ma è un controsenso, fede è l’opposto del toccare con mano.
Dall’altra parte c’è l’agnosticismo. Che però pone più problemi della fede – della fede religiosa. “Credere o non credere in Dio non è affatto importante, sostiene Voltaire. E invece no: non cambia il mondo, forse, ma la vita (destino) personale sì - a meno naturalmente di non prenderla alla Scalfari, l’ultimo interlocutore agnostico del papa, della vita per gurru - per avventura, mezzo divertita.
Diceva Borges, l’agnostico (quasi) perfetto: “I cattolici cedono in un mondo ultraterreno, ma ho notato che di esso non si interessano. A me accade il contrario: mi interessa, ma non ci credo”. Ma non può essere: nel momento in cui è una sua creazione mentale, anche solo poetica – fantasiosa, volutturia e non strumentale - oppure di ricerca, in divenire, è il principio della fede. Si crede per autorità esterna, come servitù volontaria e anche entusiasta, ma si crede anche per curiosità o volontà propria – bisogno proprio.


Minoranze – La “dittatura delle minoranze” perpetua in epoca di pace lo stato d’eccezione di Agamben, la stasis. In epoca di pace militare, poiché la biopolitica sempre ci vuole in guerra - come in effetti avviene: la biopolitica è una grande scoperta (come tutte le scoperte, di ciò che c’era e non sapevamo). E la strumentazione del potere è anche della resistenza, solo cambia la qualità e il peso del potere, non la sua natura o scopo, l’affermazione di un diritto.

Alla biopolitica si è arrivati indagando le tecniche di controllo sanitarie, demografiche, psicosanitarie. Ma questo è un percorso che si vuole senza limiti. E non può essere. Dal controllo delle nascite al diritto di aborto, alla diagnostica prenatale, alla ricerca sugli embrioni. E quindi a tutta l’eugenetica? Con i diritti sule nascite si agisce prima e non dopo, ma è la stessa concezione di buona società del primissimo Novecento angloamericano, e poi di Hitler. Come penetra la politica nella vita, come il potere sovrano si appropria della “nuda vita”, è il problema di Agamben. Di chi, di che? Di tutto, dentro la scienza. La scienza come un potere? Follia. L’ecatombe nucleare è nulla al confronto, come responsabilità morale e come potenziale distruttivo. Quanto dista un moderno Stato Liberale, iperprotettivo, anche delle minoranze minime, dalla dittatura - dalla dittatura fascista, totalitaria?
 
Occidente - La Notte d’Occidente, “che è bionda, e il cui corpo s’impenna in nervose vibrazioni atletiche”, Savinio contrappone alla Notte del Nord, “la cui bianca capigliatura incornicia un viso fresco e roseo di fanciulla dai seni limoneschi”, la Notte d’Oriente, che è “donna bruna e massiccia, pesante e inagile come una sultana”, dalla “pelle oleosa come l’epidermide di un lottatore turco”, e ispira “coliche e nausee”.
 
L’Oriente viene da Occidente, al contrario della storia che invece, si sa, viene dall’Oriente: dalla Cina alla Mesopotamia – alla Persia, alla Grecia – e all’Egitto. Bisognerebbe quindi che ci fosse un Occidente, con moto retrogrado rispetto a quello della storia, che la storia per così dire sifonasse all’indietro.
L’Occidente, si sa, cominciò a Salamina, dove gli ateniesi sconfissero i persiani: agili e potenti remarono gli iloti bifolchi, la feccia della città. O a Maratona. O alle Termopili, ma allora è un’altra storia, tutto originerebbe dagli spartani. Senza contare che le Termopili si pensano una gola stretta dentro cui l’armata persiana stolidamente s’imbucò, ma sono in realtà un posto tra le colline e il mare del golfo di Malis, oggi largo alcuni chilometri (ci sono in realtà più Termopili, le ultime furono vinte da Catone il Censore, lo stratega romano nemico della cultura greca, che la difese poi contro i Seleucidi, l’ennesimo nemico che oggi la Grecia chiamerebbe turco). O era cominciato con Mosè, che non esiste, la figura centrale dell’Occidente, al quale ha donato Dio e la legge. La cultura occidentale stessa non esiste, al contrario del vuoto: Fanon ne fa la dimostrazione, lui che è venuto dal nulla. Sempre che l’Occidente non sia egiziano, per Mosè e Gesù, e non solo.
Fino a tutto il Medio Evo l’Egitto fu asiatico, orientale, l’Africa partiva dalla Sirte. Ma c’è chi, Simone Weil, vuole che i primi undici capitoli del Genesi, fino a Abramo, siano il rifacimento di un libro sacro egizio, e dunque: sono gli ebrei egiziani, e pure i cristiani. Le origini egiziane dell’Occidente emergerebbero allora via Africa, come Anta Diop, laureato alla Sorbona, ha scoperto: gli egiziani erano bruni in antico, con la stessa soma della fascia sudanica, fino ai peul senegalesi, quali i Diop sono, e lo stesso vocabolario essenziale. Cristo c’è cresciuto, il miracolo di Cana avvenne in Egitto nella vita di Gesù della tradizione maomettana. Senza trascurare le concrezioni previe: la Grande Madre, che per Graves è bianca, potrebbe essere stata nera, ci sono Madonne nere, e santi, San Benito di Palermo, venerato in Sud America, con Antonio di Caltagirone e la nubiana Ifigenia, con cui fa trittico nelle pale d’altare, santi schiavi, incolti, docili. L’Occidente quindi sarebbe propriamente africano. Per molti degli stessi europei, del resto, paleontologi e non, il paradiso terrestre è in Africa, con Eva. Per alcuni in Sud Africa, e questo è strano, sono quelli dell’apartheid, o in Rhodesia che è come il Sussex, per altri nel Kilimangiaro, dove si trapiantano i masai sempre eretti – al cinema si può.


Si corre verso Occidente. Solo la Russia, che è a Occidente e a Oriente, quando si muove va a Oriente, verso la Siberia e l’Afghanistan – ora, con la guerra, sembra che vada a Occidente, ma in realtà l’Ucraina le sta sotto la pancia. Si corre verso l’America, che è sicuro Occidente, lo è nei documenti ufficiali e anche nei trattati, Emisfero Occidentale. E c’è in Perù la garua, come a Genova. È da tempo che l’Europa ha ripreso a correre verso Occidente, anche dopo la lezione del Toscanelli che per via di Occidente si finisce a Oriente. Per cui l’Occidente oggi si trova soprattutto in Cina: a San Francisco la Cina non è più a Oriente ma a Occidente.


Che l’Estremo Occidente si sovrappone all’Estremo Oriente è l’uovo di Colombo, Colombo l’ha pure detto. E Toynbee ha scoperto non solo che i britanni trafficavano nelle loro paludi con le monete del ricco Filippo il Macedone, anzi le copiavano storpiandone i caratteri, ma che l’arte cinese “attraverso il bacino del Tarim e il bacino dell’Oxus e dello Jaxarte, attraverso l’Afghanistan, la Persia e l’Iraq, la Siria e l’Asia Minore, si ricongiunge all’arte classica della Grecia nell’epoca precedente la generazione di Alessandro” – prima che la Grecia andasse a Oriente. La storia cioè si rovescia: “La fusione dell’onda greca con un’onda indiana ha generato la civiltà buddista”. Di veramente orientale ci sarà stato solo il cristianesimo, che, secondo Yourcenar, “fu importato dall’Oriente tramite l’Italia” – anche secondo Maurras, per il quale i vangeli sono
 “violente scritture orientali”. Cristo, “il suo nome è Oriente”, secondo una profezia messianica, e alla fine dei tempi “dall’Oriente come folgore esce”. Per cui il cristianesimo, pilastro dell’Occidente, si deve dire correttamente religione orientale cresciuta a Roma.

A volte l’Occidente si mescola all’Oriente. Il cristianesimo romano lo fece con l’islam, per distruggere con le truppe di Allah l’impero e la chiesa d’Oriente. O per soggiogare questo o quel principe malfido di Occidente. Né manca chi vuole togliere all’Occidente il Cristo. Anzi, c’è già chi lo dice, più che un ebreo rinnegato, un orientale, alla pari dei Magi. Ma il vero Occidente sta a Occidente, com’è giusto per la geografia e i meridiani, la vecchia Europa è confusa per ingordigia e dice scemenze. Il Vangelo ha fatto l’Occidente come l’Occidente ha fatto il Vangelo. È possibile, anzi è probabile, che Gesù abbia appreso dall’Oriente, a Cafarnao, o a Balkh, di prima mano o attraverso i carovanieri, ma è l’Occidente che gli ha risposto. L’Oriente non ha risposto prima e non ha risposto dopo, da Zoroastro a Budda. È questa la storia di san Paolo agente dei Romani: se non avesse fatto i viaggi sarebbe rimasto un capitano in congedo appesantito in Siria. Lutero, per dire, non poteva essere che tedesco. Calvino è l’intellettuale francese che è riuscito a farsi re.

(continua)

zeulig@antiit.eu

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