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Cronache dell’altro mondo – complottistiche (256)
In attesa che il Gran Giurì si pronunci sull’incriminazione-con-arresto
di Trump richiesta dal Procuratore Distrettuale di New York Alvin Bragg, i
Repubblicani, in maggioranza alla Camera dei Rappresentanti del Congresso Usa,
hanno mobilitato tutte le Commissioni che operano in materia di giustizia per
indagare se la spesa federale è utilizzata a fini politici, per “attentato alla
democrazia”, nel caso del Procuratore di New York Alvin Bragg, che vuole incriminare
Trump per avere pagato la pornostar Stormy Daniels.
Il senatore repubblicano Rand Paul chiede il carcere
per il Procuratore Bragg, “uomo legato a Soros”, il famoso speculatore:
“Incriminare Trump è un disgustoso abuso di potere”.
La difesa di Trump è assicurata nella fattispecie dall’avvocato
italo-americano Joseph Tacopina, un avvocato di New York più noto come titolare
di una società di promozione sportiva a Madison Avenue, e per essere stato al vertice
di molte società di calcio italiane, Roma, Bologna, Venezia, oggi Spal.
Il caso della pornostar è stato materia di molte indagini
giudiziarie, anche di giudici democratici, come Cy Vance e lo stesso Bragg, che
non hanno trovato notizia di reato - neanche di “pratica scorretta”, secondo Tacopina.
Se c’è complotto, se è Soros all’origine del procedimento
contro Trump, tanto più curiosa è la prima definizione dell’affare Stormy
Daniels cinque anni fa, sulla pornostar che accusava Trump di violenza carnale:
il caso fu sollevato e alimentato dal “Wall Street Journal”, di proprietà di
Rupert Murdoch, sostenitore strenuo di Trump:
http://www.antiit.com/2018/01/ombre-401.html
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