Guerra alla Cina, ma non troppo
La presidenza Biden ha accentuato
la politica di confrontation con la Cina di Xi, avviata sotto la
presidenza Trump. Estendendola dal commercio alla pressione militare, con la
riapertura della questione Taiwan, il riarmo atomico dell’Australia, l’estensione
dell’area d’interesse Nato all’Indo-Pacifico. Ma solo in chiave di deterrenza.
Quattro imponenti fattori
rendono implausibile il passaggio dalla sfida al conflitto, anche solo economico.
L’enorme quantità di investimenti americani in Cina. L’enorme quantità di
debito federale americano sottoscritto dal risparmio cinese. La grande opportunità
che il mercato cinese offre sempre come sbocco anche americano. La riluttanza
degli alleati a marciare contro la Cina, della Germania, il Giappone, la Corea
del Sud, anche solo sul piano economico (finanziario, industriale,
commerciale).
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