venerdì 3 marzo 2023

L’antisemitismo è insidioso

La vendita di una cantina in disuso a una persona che ha problemi di abitazione si trasforma in un incubo per la giovane copia che se ne è disfatta. Perché il compratore ne fa la sua residenza, e si manifesta un antisemita negazionista (dell’Olocausto). Seminando dubbi, sgarbi e liti nel condominio, e nella famiglia della coppia, di origini ebraiche.
Un thriller psicologico, di effetto non scontato. Lascia anzi tracce insidiose. Partendo dallo sterminio in America di dodici milioni di indiani, ma non solo.
Le Guay, il regista di Fabrice Luchini, genere leggerezza e simpatia, muove una dialettica poco rassicurante, da regista e anche soggettista e sceneggiatore. Satirica ma non convincente. Come del resto il titolo italiano suggerisce – e forse per questo il film non è stato visto in Italia, benché doppiato: troppo inquietante. Il titolo originale, “L’homme de la cave”, l’uomo della cantina, era più anodino. Benché il soggetto si voglia derivato da un personaggio reale, il professore della Sorbona Robert Faurisson, e i riferimenti reali abbondino. Faurisson, morto quattro anni fa, dopo aver alimentato mezzo secolo di polemiche non sostanziate, è un personaggio squalificato, su tutti i piani, scientifico, giornalistico, personale. Ma l’acquirente della cantina no.
Philippe Le Guay, Un’ombra sulla verità, Sky Cinema

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