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L’eccezionale normale Elvis Presley
Un film che si
vede (vende) per la colonna sonora? Non ci si pensa a quante canzoni ha
composto e cantato Elvis Presley, tutte per un verso o per l’altro memorabili.
E all’energia e la simpatia del personaggio: un ragazzo del Sud, che sa ricreare
la “musica dei negri”, sempre affettuoso comn amici, familiari, referenti,
intrattenitore oceanico. Un “eccezionale normale”.
Il racconto è però
scialbo. Segue la “carriera” di Elvis passo passo, narrata dal suo manager, il
“colonnello” Tom Parker - un Tom Hanks rigonfio, guitto eccezionale, sicuro
dell’Oscar che poi non ha avuto (otto candidature e niente, nemmeno la colonna
sonora). Sfumata è perfino l’amicizia col coetaneo B.B.King. Mentre l’incontro
con Little Richard è limiato all’esecuzne di “Tutti frutti”. Scialba anche la
vita amorosa, con l’unica fidanzata, poi moglie e madre, Priscilla.
Il racconto è
semmai del comnetsto. Dell’american dream che deve lottare contro l’american
way of life, piena di protervia e risentimenti – compresi gli assassinii
politici epocali, John Kennedy, Martin Luther King, Robert Kennedy in
sucessione. Di un giovane Elvis odiato per il successo, come Cassius Clay, come
ogni altro, anche perché “ancheggia come i negri”, nonché cantare blues e
gospel, punito con due anni di naja in Germania, coi capelli rasati, per
riconquistare il pubblico. L’impero americano in effetti è molto svetoniano,
avvocatesco e violento, di intrighi, eccessi, ipocrisie, e polpette avvelenate
in banca.
Raz Luhrmann, Elvis,
Sky Cinema
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