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L’Europa non c’è, Italia senza sponde
Che politica estera? La presidente del consiglio Meloni è –
probabilmente contro le sue intenzioni – in una fase di stallo. Atlantista per
convinzione e europeista a suo modo, conservativo, non trova interlocutori con
cui condividere una politica comune. Non
in Europa, non negli Stati Uniti.
Mantiene l’Italia schierata a difesa dell’Ucraina, un paese
invaso, ma teme, sa, che la guerra sarà condotta dall’America fino alla
vittoria totale, cioè alla sconfitta della Russia. Prospettiva minacciosa.
Per l’Ucraina avrebbe voluto marciare a fianco di Scholz e
Macron, come già Draghi. Ma la prospettiva è mutata. La Germania fa da sé, e Macron
è indebolito.
Pesa soprattutto l’isolamento della Germania. Su impulso
della “bombardiera” ministra degli Esteri, la Verde Bearbock, ha deciso di
elevare il coinvolgimento nella guerra. Su decisione del ministro delle Finanze,
il Liberale Lindner, ha negoziato se non imposto a Bruxelles un suo uso dei
motori a combustione anche nell’Europa a trazione elettrica, e ha negoziato la partecipazione
tedesca agli enormi finanziamenti americani all’industria stanziati da Biden
con la legge anti-inflazione.
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