Berlino in cerca di immigrati
Dall’opposizione
cristiano-democratica la politica di attivazione dell’immigrazione che il
governo del cancelliere socialista Scholz persegue è criticata come limitata: i
Popolari tedeschi spingono per la creazione di un’Agenzia federale per
l’immigrazione. Che operi per reclutare “attivamente” lavoratoti qualificati
stranieri.
È prossimo il varo
a Berlino del pacchetto legislativo predisposto in primavera per una politica
attiva dell’immigrazione. Sul presupposto che il paese ha bisogno di “più lavoratori
qualificati”, da “stabilizzare più rapidamente”, per averne accertato “un
bisogno urgente in molti settori produttivi”. Le nuove norme renderanno “più
agevoli i ricongiungimenti familiari”, quasi automatici – com’era l’uso nei
apesi anglosassoni. E semplificheranno le procedure amministrative per la residenza
e i permessi di lavoro.
La coalizione di
governo, cosiddetta “semaforo”, rossa, verde e gialla, socialdemocratica,
verde, liberale, è compatta E anche l’opposizione cristiano-democratica,
guidata da Friedrich Merz, concorda su questo punto. Per la destra al governo,
i Liberali del ministro delle Finanze Lindner si limitano a chiedere che
l’immigrazione sia “controllata” - ma riconoscendo il “cambiamento demografico”.
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