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I bombardamenti liberatori
Una microstoria dei bombardamenti del 1943, terrificanti
benché limitati, a Cosenza e dintorni. Un centinaio di schede per capire perché
gli Alleati bombardarono nell’estate 1943 Cosenza e il resto della Calabria,
benché non fosero grandi piazzeforti tedesche. Con una’appendice antologica di testimonianze,
e moltissime illustrazioni – fotografie e disegni, molti del’autrice.
Nell’area d Cosenza il primo bombardamento
colpì Amantea, il 20 febbraio 1943, facendo 26 morti. Poi, il 12 aprile 1943,
le fortezze volanti americane, che quel giorno dovevano bombardare Napoli, per
il cattivo tempo cambiarono percorso e buttarono il loro carico di morte a
Cosenza e a Vibo Marina: 75 i morti a Cosenza, tra essi cinque scolari della
scuola elementare dello Spirito Santo, 10 a Vibo Marina, di cui 7 bambini. In cinque mesi ci
furono nove incursioni aeree in città, con oltre 150 morti. Altri danni, con
morti e mutilazioni, si sono avuti successivamente per le molte bombe inesplose.
I primi che diedero un proprio contributo «a
favore dei sinistrati di Cosenza» furono gli ex internati di Ferramonti, politici
o ebrei, che il 9 novembre 1943, al Cinema Italia tennero un concerto di
beneficenza.
Una larga parte del libro ricostruisce i danni
causati dai bombardamenti in città, via per via. Tutta la città, sia vecchia
che nuova, fu coinvolta.
Roberta Fortino, 1943 Cosenza bombardata…. e la
morte arrivò dal cielo, Editoriale Progetto, pp. 224 € 10
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