La scoperta dell’altra metà del mondo
Il
titolo non sarebbe piaciuto alla marchesa, per lei n on c’era un “femminino”
identitario, cioè esclusivo. La teoria che le si deve, dell’“altra metà del
mondo”, è di una metà integrata e non pugnace, divisiva.
Si
riscopre la marchesa – già scoperta da Leopardi, che molto ci dialoga nelle
prime pagine dello “Zibadone”. D i fatto nuova solo per questo, per l’attacco
dei “Consigli”, che parte dalla constatazione semplice che le donne vengono trascurate
“senza pensare che compongono la metà del mondo”, e che non c’è uomo senza la
donna.
Una
lettura gradevole. Ma d’interesse solo nel personaggio: i consigli e le
riflessioni conservano interesse storico, di una donna che è protagonista
dell’intellettualità parigina della Reggenza, colta, ascoltata, e arguta. In
dialogo con Montesquieu, Fontenelle, l’abbé de Saint-Pierre, Marivaux, Bachaumont.
Dall’altra metà del mondo semplicemente riconosciuta, come chiunque che abbia
qualcosa da dire, pianamente, senza esclusioni o rivalse.
Le
due edizioni condividono due saggi, “Avvisi di una madre alla propria figlia” e le “Riflessioni nuovissime
sulle donne” - o “Metafisica dell’amore” . Marco Lanterna, che cura l’edizione
italiana, riprende anche “La bellezza
che salva il mondo” e il “Trattato della vecchiaia” – cioè, in pratica, della rassegnazione.
Nell’edizione francese, presentata da Benedetta Craveri, ci sono le
“Riflessioni sul gusto”.
Madame
de Lambert, L’altra metà del mondo.
Scritti sul femminino, La Scuola di Pitagora, pp. 128 € 15
Avis d’une mère
à sa fille,
Rivages poche, pp. 153 € 7,60
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