Ombre - 663
Fubini e il “Corriere della
sera” devono farsi dire da Landini, il segretario focoso della Cgil, che “i
profitti eccessivi delle imprese stanno gonfiando l’inflazione in Italia”. Cioè
quello che il governatore della Banca d’Italia Visco e il rappresentante italiano
alla Banca centrale europea, Panetta, ripetono da qualche mese. Non c’è più
religione?
Giuliano Ferrara con D’Alema,
spiega Stefania Craxi a Cazzullo sul “Corriere della sera”, avevano ideato di
fare operare Craxi in Francia. “Il giorno dop uscì il comunicato del premier
Jospin: Craxi in Francia non era gradito”. I terroristi sì, Craxi no. Jospin
era “Uno dei massimi sponenti del partito Socialista”, dice wikipedia, come Mitterrand
del “lodo Mitterrand” che vuole i terroristi italiani intoccabili.
Una pagina per Stefania
Craxi che parla di Bettino e di alcune questioni internazionali sul “Corriere
della sera” oggi, e una pagina, subito dopo, per Beppe Caschetto che parla di Alessia
Marcuzzi. Una pagina non si nega a nessuno – il giornalismo è equanime.
Giletti ha visto Berlusconi
in foto con Graviano per programmare le stragi del 1993. Pietro Orlandi ha
visto papa Woytila di notte per Roma con suore giovani e cardinali atletici, a
caccia di fumo e alcol. Entrambi non vogliono dire come e quando – Orlandi lo
ha visto di sicuro nei serial tv di Sorrentino. Tutto si può dire, e perché non
dirlo?
Il Tribunale di Milano fa
sapere, con discrezione, attraverso Ferrarella sul “Corriere della sera”, che l’umo
d’affari russo Artem Uss era ai domiciliari perché la richiesta Usa di estradizione
non era documentata, e nel fatto principale era sbagliata -il “crimine” per cui
chiedeva l’arresto diceva commesso a New York, dove però l’uomo non era stato.
Cinonostante dall’America si fa un gran battage: l’Italia ha lasciato
fuggire un criminale. C’è un motivo? Sì, l’America “fa” spesso la politica italiana,
può farla.
Curioso è semmai che
questa volta il gioco si gioca a parti invertite. Paladini dell’America sono ora
in Italia le sinistre, tradizionalmente sospettose delle disinvolte pratiche
Usa. Sotto tiro invece è la destra. Non c’è più religione?
Arianna Meloni, “la sorella”,
deve lamentare gravi bugie che sui media di opposizione circolano su di lei.
Che ha fato fare presidente di una grande una persona che non conosce. Che suo marito
ha fatto una figlia con un’altra. Una volta il gossip politico era di
destra, i “forchettoni”, “donna Carla” Gronchi, la moglie di Leone. Ora è di
sinistra? O la sinistra si è spostata a destra?
Arianna Meloni può
lamentarsene solo dul “Foglio”.
Ci sono problemi legali
con squadre di calcio di gran nome, Barcellona, Manchester City, Paris
Saint-Germani, ma non c’è la “giustizia sportiva” che c’è in Italia, contro sempre solo un club, a opera di giudici sempre napoletani,
e di un “giustizia sportiva” che oggi fa capo a Chiné e Gravina, un tempo
Petrucci dall’alto del Coni (sopra l’onesto Carraro, il cache-sex),
ma sono sempre le maschere dei Galliani e Lotito che “gestiscono” la Federazione
calcio – tutti ricordano la faccia schifata di Lippi quando dovette celebrare
il campionato del mondo 2006 con Petrucci.
Sono
di Calenda i contribuenti più ricchi. Si vede dal 2 per mille 2022 (sui redditi
quindi del 2021): i
quasi 50 mila sottoscrittori del 2 per mille per Azione hanno garantito al partito
un’entrata media
di
25,56 euro. Poco meno del doppio della media nazionale di chi ha utilizzato il
2 per mille, 14,25 euro.
Il meno ricco, dei simpatizzanti di partiti nazionali, è l’elettore socialista,
con 10,45 euro di media
a testa.
I
contribuenti politici più numerosi sono del Pd, quasi mezzo milione, un terzo
del totale (ma nel 2015
e ancora nel 2016 totalizzava più della metà).
Secondo
nelle scelte è il partito del presidente del consiglio, Fdi, col 16,34 per
cento delle firme di sostegno.
Parla sempre romanesco, ma è il primo capo di governo
in Italia, dopo De Gasperi, con
la sola eccezione forse di Craxi, che ha un programma di politica estera, anche
più importante delle questioncelle italiane, e lo attua. Il piano per l’Africa, che ha avviato
subito in Algeria, Tunisia,
Libia, Corno d’Africa, è perfino geniale; l’Europa non potrà sottrarvisi, a una
politica africana.
E una politica per l’Africa è la cosa più giusta, l’unica, anche per
disinnescare
l’immigrazione
selvaggia, compresi gli indesiderati, e a rischio di morte. Regolandola. Con accordi di
immigrazione, visti, viaggi aerei.
Meloni
parla romanesco, quasi accentuandolo, con le nasali, quando parla italiano. Non
quando parla
inglese o spagnolo - anche francese, che però padroneggia con qualche difficoltà,
anche se minime.
Come se essere se stessa è legato all’elemento Garbatella – Roma è razzista, si
parla diverso
da quartiere a quartiere (i primi a scandalizzarsi di Meloni sono ai Parioli,
che infatti votano a
sinistra).
Rai
2 programma informazione di destra – direttore del Tg 2 era il ministro
Sangiuliano, dopo Mauro
Mazza, ex “Secolo d’Italia” – e filmati invece fuori ordinanza Rai: passioni
gay, famiglie
scomposte,
“canne” di gruppo goduriose. La Rai è sempre ferma alla “riforma” del 1976: la
1 alla Dc,
la 2 ai laici e socialisti, la 3 al Pci. Solo che i socialisti non ci sono, e
la 2 è passata alla destra: la
Rai non se n’è accorta?
Più
che il carattere ibrido di Rai 2 tra informazione e programmi, è curiosa la divisione
dei ruoli tra Rai
1 e Rai 3: due reti per un partito, il Pd, che ormai non rappresenta più i
comunisti, e nemmeno i
democristiani.
Ma è una singolarità rivelatrice: di un potere immutabile sotto le diverse sigle, coloriture
politiche di facciata: un po’ di papa, un po’ di morti sul lavoro, Benigni e la
costituzione,
e
giudici inflessibili. Un potere trasversale: ora al Tg 2, dopo Mazza e Sangiuliano,
c’è Mario Orfeo,
democristiano (ex?) del Pd.
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