domenica 9 aprile 2023

Berlusconi defunto - 32

Singolari coccodrilli anticipati di Berlusconi sui media che lo hanno per decenni osteggiato, ogni giorno, con le peggiori infamie: corruttore, ladro, mafioso, e anzi stragista. Ora coccolandolo di Cavaliere, titolo da cui si affannarono a dirlo decaduto per infamia. O di inventore del pluralismo televisivo. Non più imputato, come per decenni, di commercializzare la tv, di “interrompere un’emozione”, con referendum popolare per chiuderlo - a opera del buonissimo Veltroni, che ora interrompe anche lui con profitto le emozioni. Trascurando i molteplici processi. Per esempio quelli che l’infaticabile Boccassini, di nient’altro interessata in trent’anni, gli ha buttato tra i piedi – anche perché trombava. A partire dall’incredibile Sme, quando la giudice napoletana processò non Prodi che aveva regalato un colosso alimentare a De Benedetti, a zero lire e con una dote di centinaia di miliardi, ma chi si era impegnato a evitare l’incredibile ruberia. O quello, fra i tantissimi altri (la Guardia di Finanza sollecita non passava giorno senza perquisirlo – ma è così inetta?), sui diritti tv commerciati estero su estero con provvista di fondi neri, lasciati cioè all’estero, esentasse: il “filone d’indagine” per cui è stato condannato, desenatorizzato, decavalierato, e mandato ai servizi sociali. A gloria della giudice Alessandra Galli (piangerà anche lei?). E di più del giudice Antonio Esposito, napoletano, naturalmente nipote, figlio e padre di giudice, talmente corretto che rinunciò alle ferie per poter presiedere alla condanna di Berlusconi definitiva - con una camera di consiglio da Pulcinella, secondo la ricostruzione del giornale ex di Scalfari, arcinemico del condannando. Berlusconi che è forse l’unico a non avere usato la pratica, pur comprando tantissimo, tra le tante tv operosissime all’estero a fine Novecento, specie quella della Rcs-Corriere della sera, a comprare diritti per tv che non c’erano (strano che la Guardia di Finanza non lo sapesse: allora è veramente inetta? anche il servizio I?).
Singolare sfogliare otto-dieci pagine, più o meno pietose, di giornali per quali il “caimano” di Moretti  è stato ogni giorno da quaranta o cinquant’anni una nuisance. Pur essendo stato uno che non ha mai licenziato e non ha mai fregato nessuno, a differenza dei giornali che lo hanno quotidianamente svillaneggiato, mentre contemporaneamente derubavano la previdenza dei giornalisti al punto da mandarla al fallimento. Al coperto di uno schieramento politicamente corretto che solo la costituzione ipocrita del Pd poteva avallare.
Berlusconi è discutibile. Ma nessuno che ricordi che ha sdoganato la destra, dopo mezzo secolo e più: l’incredibile Bossi della secessione, e i neofascisti di Fini. Solo si punta sull’effetto funerale: l’unico che smuova l’Italia. I figli – ce n’ha tanti, certo. Gli amici, ce n’ha tanti – è o non è mafioso? Le mogli. Le amanti no, pare che non ne abbia – le amanti segrete: quella è roba da Messina Denaro? Singolare giornalismo, che solo sa fare le morti.

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