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Il debito del Terzo mondo è con l’ex Terzo mondo
Il
“World Economic Outlook” del Fondo Monetario Internazionale cambia la geografia
dei prestatori mondiali: l’ex Terzo mondo ha rapidamente preso il sopravento in
in trent’anni, anche meno. Una parte del Terzo mondo ora finanzia il Terzo mondo
residuo, principalmente in Africa, con diramazioni sparse in Asia e America
Latina.
Nel
1996 al Club di Parigi (Europa occidentale, ma con dentro la Russia, Stati
Uniti, Canada, Australia, Israele, Corea del Sud, Giappone) faceva capo il 39
per cento del debito estero bilaterale. Oggi la sua quota è ridotta al 12 per
cento. Mentre la Cina, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi, cui nel 1996 faceva
capo l’8 per cento del debito estero, ora ne controllano il 22 er cento. Ed è
raddoppiata la quota del debito pubblico estero detenuto da soggetti privati,
dall’8 al 16 per cento.
La
quota restante fa capo alle istituzioni multilaterali: Fondo Monetario
Internazionale, Banca Mondiale, banche regionali o settoriali per lo sviluppo.
La Cina
è il primo creditore singolo. Specie dei paesi in via di sviluppo, con i quali
vanta circa mille miliardi di dollari di prestiti - la “Via della Seta” si è
rivelata una formidabile rete finanziaria.
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