giovedì 25 maggio 2023

Il mattino di Firenze

“«Il Giornale del Mattino» fu il primo dei due giornali che inaugurarono un modo nuovo e moderno di fare il giornale quotidiano”, Sergio Lepri, che ne fu a lungo caporedattore, può sintetizzare così il giornale della Firenze di La Pira: “L’altro era (in realtà sarà, qualche anno dopo – n.d.r.) «Il Giorno» di Milano… Dico «moderni» per l’architettura delal pagina, per la gerarchia dei contenuti, per il tentativo (e questo fu caratteristico del «Giornale del mattino» più del «Giorno» di Milno) di vedere nel giornale un quotidiano dialogo con i lettori”.
Allo scioglimento del Cln, il Comitato di Liberazione nazionale, nel 1946, la testata del giornale interpartitico (cinque direttori, ognuno per ciasuno dei cinque aprtiti del Cln, e redattori divisi pro quota, due per aprtito…. ) “Nazione del Popolo” viene assegnata alla Democrazia Cristiana, comunisti e socialisti prendono il “Nuovo Corriere”, fondato dagli Alleati, sempre alla liberazione di Firenze, come avvenne con la “Nazione del popolo”, l’11 agosto del 1944.
Non c’erano i fondi per continuare la pubblicazione della “Nazione del popolo”, ma Vittore Branca, che ne era il direttore per conto della Dc, li chiedìse e li ottenne da mons. Montini, il futuro Paolo VI, sostituto alla  Segreteria di Stato del Vaticano – “Proprio ieri”, dice Montini a Renato Branzi, futuro aministartore, che ha accompagnato Branca, “il.Santo Padre mi ha dato questo asegno di otto milioni, lasciatogli da un visitatore, perché lo destini alla ricostruzione delle chiesse distrutte dalla guerra in Toscana. Il Papa è molto angosciato per la presenza in Toscana di un comunismo  ideologizzato come forse in nessuna altra parte d’Italia… Spiegherò al Santo Padre il cambio di destinazione”. Presto la testata sarà cambiata, attraverso un referendum con i lettori, in “Il Mattino”, in varie declinazione per non inciampare nella testata storica di Napoli.
Un giornale cittadino, nemmeno toscano, che però è arrivato fino a 50 mila copie, e a farsi leggere a Roma. Legato a Fanfani, allora “rivoluzionario”, dopo La Pira. Ma anche molto professionale. Ha redattori agli inizi Cancogni, Cassola, Citterich, Palandri, Cavallina, Sandro Norci, professore di filosofia, poi capo del Culturale all’Ansa, Hombert Bianchi – anche lui professore di liceo:molti i professori . Per la politica estera fa capo ai corrispondenti della “Gazzetta del popolo” di Torino: Ottone, Buno Romani, Mino Caudana, Arrigo Levi, Del Boca. Tra i collaboratori vanta Berenson, Luzi,  Leone Traverso, Branca, Betocchi. E molti giovani che diventeranno autorevoli: Folena, Baldacci, Leone Piccioni, Coccioli, Sanvitale, Valentino Bucchi, perfino Oriana Fallaci al debutto.
Una vivacissima ricostruzione di Sergio Lepri che apre il volume, un piccolo libro nel libro, testimonia di una Firenze molto vivace, e molto presente nella scena interna e internazionale. Soprattutto per le iniziative di La Pira, il professore siciliano di Diritto Romano che ne fu due volte sidaco. Il Festival dei Popoli, quando ancora molta Africa e molta Asia era in condizione coloniale, e le varie iniziative per la distenzione: dei sindaci delle città nemiche, Washignton, Mosca, Pechino, degli incontri e colloqui di pace tra nemici, arabi e israeliani, russi e americani.
Il volume raccoglie una selezione (una trentina) dei 299 editoriali di Ettore Bernabei, che per sei anni fu il direttore del quotidiano. Scelti e presentati da Piero Meucci. Con due testimonianze sullo stesso Bernabei, una sulla sua indelebile fiorentinità, del figlio Marco, e una sul suo ruolo, in effetti rivoluzionario, alla Rai di cui fu poi presidente, di Giuseppe Fedi, il figlio di Uberto, il responsabile della segreteria tecnica, il funzionario che introdusse il presidente-senza-poteri nell’intricato organismo.
Lo stesso Meucci ricorda nella breve introduzione un’altra Firenze, che riusciva ad “anticipare l’agenda del dibattito pubblico”, laboratorio di idee e di iniziative, nell’apertura sociale della città, e tra Nord e Sud, tra Est e Ovest.
Piero Meucci (a cura di), Ettore Bernabei e il Giornale del Mattino, Polistampa-Fondazione Giorgio La Pira, pp. 367, il. € 18

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