Il tema dei ladri di bambini, in una narrazione dettaglista, lunga, e avvincente. Due “mediatori (broker) di buone azioni”, di affidi-adozioni illegali di neonati, abbandonati dalla madre o d’accordo con la madre stessa, un giovane che è stato orfano in orfanotrofio, e un lavandaio in età cacciato di casa dalla moglie e indebitato con la mala, recuperano davanti a una “ruota degli esposti” un neonato abbandonato per terra. È l’occasione di un affare ghiotto, si possono spuntare molti milioni, e un’odissea si avvia, dei “mediatori di buone azioni” col neonato, con la madre del neonato che in qualche modo si aggrega, e con un ragazzino del vecchio orfanotrofio del ladro giovane di bambini. Sotto il controllo occhiuto della polizia, nella specie di due sbirre che s’ingozzano di cibo e odiano il mondo, ma devono aspettare il momento in cui ci sarà la proibitissima vendita. Finirà male, con la condanna inevitabile di tutti, i due ladri di bambini e la madre. Ma con la più durra delle sbirre che terrà in caldo il neonato e lo farà crescere fino a che madre e ladri non escono tre anni dopo in libertà.
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