domenica 7 maggio 2023

Le guerre stellari - AI - che piegarono l’Urss

Le “guerre stellari” di Reagan venivano lanciate 40 anni fa. Una Strategic Defense Initiative, presto definita ironicamente dal senatore Ted Kennedy “le guerre stellari di Reagan”: un sistema di raggi laser, raggi cosmici, sensori satellitari, per prevenire un attacco nucleare con missili balistici (a lunga gittata). Un gruppo di scienziati, tra essi Carl Sagan e il Nobel per la Fisica Bethe, si disse preoccupato dagli sviluppi della strategia “stellare”: “Se affrontiamo questo rischioso passaggio, raggiungeremo la terra promessa dove le armi nucleari sono ‘impotenti e obsolete’? Ovviamente no. Avremmo una difesa di stupefacente complessità, sotto il controlo totale di un programma computerizzato le cui proporzioni sfidano ogni descrizione, e la cui efficienza resterà un mistero profondo fino al momento tragico in cui sarà chiamato a rispondere”. Una prima applicazione di intelligenza artificiale, piuttosto pericolosa.
Il cuore della Sdi finì per essere non il sistema di sensori e satelliti automatizzato ma lo schieramento degli “euromissili”. Una questione più vecchia di Reagan, aperta dal cancelliere tedesco Schmidt, col supporto del presidente francese Giscard d’Estaing, in un vertice a quattro nel gennaio 1979 alla Guadalupa, col primo ministro inglese Callaghan e il presidente americano Carter, di collegare la difesa antimissilistica americana con quella europea. L’Europa era minacciata dallo schieramento dei missili a lunga gitata russi Ss-20 nei paesi dell’Est. Gli Stati Uniti sarebbero sceci in guerra in caso di attacco a un paese europeo? L’Europa doveva dotarsi di missili americani analoghi ai sovietici SS-20: missili Cruise e Pershing.
Col passaggio dalla presidenza Carter alla presidenza Reagan, la proposta di Schmidt prese corpo. Ma il cancelliere a questo punto avanzò una “clasusola di non esclusività”:  la Germania avrebbe accettato gli euromissili sul suo territorio se altri paesi dell’Europa continentale li accettavano. Per altri intendendo l’Italia.
Ci furono perplessità all’epoca in Europa. E specialmente in Italia, alimentate dal Pci e dalla Dc. Cossiga, presidente del consiglio, era propenso a fare il primo passo. Ma l’estensione della guera fredda, avviata dal Breznev con l’installazone degli SS-20 in Europa orientale era temuta. Una prima breccia fu aperta dall’Olanda. Ma di più contò, subito dopo, la decisione italiana di accettare lo schieramento degli euromissili, presa da Craxi, presidente del consiglio, d’accordo con Cossiga, che nel 1985 succedeva al socialista Pertini al Quirinale. Il varco aperto da Craxi nella Nato europea fu decisivio, e subito dopo Mosca si arrese. Poi fu la “perestrojka” e il collasso dell’Urss, dell’impero russo comunista.
Una ricorrenza storica, nel senso che ha cambiato la storia, passata  sotto silenzio. Forse eprché potrebbe indurre a una similitudine con la strategia attuale – questa nom dichiarata – di rovesciare “Cuba 1962”, di portare i missili Nato sotto il Cremlino.
The Union of Progressive Scientists, Reagan’s Star Wars
, “New York Review of Books”, 26 aprile 1984, free online

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