Le guerre stellari - AI - che piegarono l’Urss
Le
“guerre stellari” di Reagan venivano lanciate 40 anni fa. Una Strategic Defense
Initiative, presto definita ironicamente dal senatore Ted Kennedy “le guerre
stellari di Reagan”: un sistema di raggi laser, raggi cosmici, sensori
satellitari, per prevenire un attacco nucleare con missili balistici (a lunga
gittata). Un gruppo di scienziati, tra essi Carl Sagan e il Nobel per la Fisica
Bethe, si disse preoccupato dagli sviluppi della strategia “stellare”: “Se
affrontiamo questo rischioso passaggio, raggiungeremo la terra promessa dove le
armi nucleari sono ‘impotenti e obsolete’? Ovviamente no. Avremmo una difesa di
stupefacente complessità, sotto il controlo totale di un programma
computerizzato le cui proporzioni sfidano ogni descrizione, e la cui efficienza
resterà un mistero profondo fino al momento tragico in cui sarà chiamato a
rispondere”. Una prima applicazione di intelligenza artificiale, piuttosto pericolosa.
Il
cuore della Sdi finì per essere non il sistema di sensori e satelliti
automatizzato ma lo schieramento degli “euromissili”. Una questione più vecchia
di Reagan, aperta dal cancelliere tedesco Schmidt, col supporto del presidente
francese Giscard d’Estaing, in un vertice a quattro nel gennaio 1979 alla
Guadalupa, col primo ministro inglese Callaghan e il presidente americano Carter,
di collegare la difesa antimissilistica americana con quella europea. L’Europa
era minacciata dallo schieramento dei missili a lunga gitata russi Ss-20 nei paesi
dell’Est. Gli Stati Uniti sarebbero sceci in guerra in caso di attacco a un
paese europeo? L’Europa doveva dotarsi di missili americani analoghi ai
sovietici SS-20: missili Cruise e Pershing.
Col
passaggio dalla presidenza Carter alla presidenza Reagan, la proposta di
Schmidt prese corpo. Ma il cancelliere a questo punto avanzò una “clasusola di
non esclusività”: la Germania avrebbe
accettato gli euromissili sul suo territorio se altri paesi dell’Europa
continentale li accettavano. Per altri intendendo l’Italia.
Ci
furono perplessità all’epoca in Europa. E specialmente in Italia, alimentate
dal Pci e dalla Dc. Cossiga, presidente del consiglio, era propenso a fare il
primo passo. Ma l’estensione della guera fredda, avviata dal Breznev con
l’installazone degli SS-20 in Europa orientale era temuta. Una prima breccia fu
aperta dall’Olanda. Ma di più contò, subito dopo, la decisione italiana di
accettare lo schieramento degli euromissili, presa da Craxi, presidente del
consiglio, d’accordo con Cossiga, che nel 1985 succedeva al socialista Pertini
al Quirinale. Il varco aperto da Craxi nella Nato europea fu decisivio, e
subito dopo Mosca si arrese. Poi fu la “perestrojka” e il collasso dell’Urss,
dell’impero russo comunista.
Una
ricorrenza storica, nel senso che ha cambiato la storia, passata sotto silenzio. Forse eprché potrebbe indurre
a una similitudine con la strategia attuale – questa nom dichiarata – di
rovesciare “Cuba 1962”, di portare i missili Nato sotto il Cremlino.
The
Union of Progressive Scientists, Reagan’s
Star Wars, “New York Review of Books”, 26 aprile 1984, free online
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