lunedì 15 maggio 2023

Multilateralismo senza Europa

Il multilateralismo si rilancia, in funzione anti-americana, con esclusione quindi dell’Europa. A opera della Cina. Con inclusione della Russia – dopo una storica estranetà, inframezzata da conflitti, Cina e Russia si incontrano, all’insegna del multilateralismo. 
Al netto dell’invasione del’Ucraina (che però è una trappola in cui è caduta), la Russia è ora meno isolata di quanto lo fosse due anni fa: ha perduto i legamenti con l’a Ue ma è riuscita ad avvicinare la Cina, che a lungo se ne è tenuta distante, ed esce dall’isolamento col rilancio dei Bric (Brasile, Russia, India, Cina), dello Sco (Organizzazione per la cooperazione di Shangai) e del Ric (Russia, India, Cina). In ogni ambito all’ombra della Cina. Ma non iù isolata. E all’ombra del multilateralismo, in funzione anti-Usa.
Il multilateralismo era concezione e proposta politica di Kissinger nel1974, nel post-Vietnam. Gli Stati Uniti uscivano da una crisi grave, militare (Vietnam), economica (dollaro inconvertibile) e politica (dimissioni Nixon), e il segretario di Stato uscente proponeva un riequilibrio mondiale con più protagonisti. Ma con almeno due soggetti, Europa e mondo arabo-islamico, legati agli Sati Uniti. 
Il presidente cinese Xi rilancia il disegno in chiave di “contenimento degli Usa”. Come risposta preventiva alle provocazioni americane su Taiwan. Alle provocazioni del partito Democratico  americano, da Pelosi al presidente Biden - in realtà dei collaboratori e discepoli di Madeleine Albright: ad essi Biden ha confidato tutti i posti di politica estera.

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