sabato 6 maggio 2023

Ombre - 666

“la Repubblica” da Monaco di Baviera,  al congresso del Ppe, i Popolari europei : “A sostegno di un’alleanza tra il Ppe e Fdi ci sono i geci, i croati e i bulgari. Contro, invece, sono schierati i paesi del «nord» Europa, Belgio, Olanda e Lussemburgo, con portoghesi e polacchi”. Tacendo che a favore è il Ppe tedesco, che decide – con quello spagnolo, che è il secondo più importante.
 
“L’Onu e le ong non aiutano?”, chiede Francesca Borri al governatore di Dara-i-Suf in Afghanistan – montagna arida, a quel che si vede dal reportage anche fotografico della giornalista sul “Venerdì di Repubblica”. “Ogni tanto compaiono con un progetto pronto. Dici che la priorità è l’acqua potabile, ti rispondono che i fondi sono per insegnare alle vedove a confezionare marmellata biologica”. Gli aiuti umanitari servono agli umanitari.
 
Ma non è tutto, il governatore sa altro: “Degli aiuti americani due terzi sono finiti in profitti per le imprese americane”, così Borri sintetizza il proseguimento del colloquio. Si sa da molti anni – i primi studi furono di P.T. (Peter Thomas) Bauer, l’economista ungherese della London School of Economics nel 1965-66, in seminari con Angela Davis – che la bilancia delle partite correnti dei paesi donatori è sempre a favore dei donatori stessi, che una parte dell’aiuto lo spendono in casa, per stipendi e merci, e l’aiuto utilizzano per posizioni privilegiate nei paesi beneficiari, per compravendite di merci e servizi, e per le stesse gratuità. Ma vige sempre la favola degli aiuti, che al meglio aiuta i cooperanti – più spesso le cooperanti, anime buone.
 
Spiega Al Bano in poche parole a Cazzullo sul “Corriere della sera” il “mistero” della scomparsa della figlia Ylenia nel Mississippi, su cui si scrivono da decenni le cose più inverosimili. Studiava molto, imparava molto, ma in America s’incapricciò del mondo homeless, del vagabondaggio, droga compresa. Disintossicazioni, ricadute. La scomparsa. L’ultima persona che l’ha vista in vita, un guardiano che la rimproverò di non stare seduta in riva al fiume, spiegò ad Al Bano: “Disse «io appartengo alle acque» e si tuffò nel fiume, nuotando a farfalla”. Era lei, conclude Al Bano: “Ylenia diceva quella frase da bambina, prima di tuffarsi, e nuotava a farfalla”.
 
Il Grande Inviato del giornalismo italiano fa due pagine del “Corriere della sera” con  Al Bano. Che è simpatico ma è un cantante, in età. Non  cerca un generale o un boiardo russo anti-Putin, come avrebbe fatto il Grande Inviato qualche anno fa.  Nemmeno uno scienziato politico americano che gli spieghi come la Nato, cioè l’Europa, debba assediare Putin, cioè la Russia. O anche solo un pubblicitario, che spieghi le “notizie di guerra” con cui ci assedia.
 
“Il potere? Fa perdere il senso della realtà”: Obama a Berlino incanta gli spettatori. Che hanno pagato da 80 a 3 mila euro (ticket compressivo di un selfie) per ascoltarlo. A beneficio di una fondazione, naturalmente.
 
L’ex ministro Paolo Cirino Pomicino è confinato alla rubrica delle lettere dal “Corriere della sera” per dire due verità dopo la sentenza della Cassazione che ha ridicolizzato lo Stato-Mafia. Che il giudice di Palermo Guido, che ha coordinato l’arresto di Messina Denaro, si rifiutò all’epoca  di sottoscrivere il rinvio a giudizio “per la trattativa ritenendolo poco meno che una commedia dell’arte”. E soprattutto che quando Ciancimino accettò di parlare alla commissione parlamentare Antimafia, allora presieduta da Violante, la Procura di Palermo lo arrestò, “qualche giorno prima dell’audizione” - “Ciancimino capì e non parlò più, né fu più convocato”. Pericolo scampato? Da chi?
 
L’arbitro di Bologna-Juventus che fa dirigere la partita dal Var perché non ha il televisore in campo, o ce l’ha ma non gli funziona, conferma che nel calcio non c’è gioco, ma (un po’ di) potere: il residuo del democristianesimo dei Lotito-Galliani, e del loro protegé Gravina .
 
La cosa sembra incomprensibile perché si accredita alla Juventus un grande potere. Che invece non ha – la Famiglia è poco democristiana. Una partita diretta in cabina di regia si doveva ancora vedere. Come se in cabina si vedesse meglio che in campo, mentre si vede quello che si vuole. Ma  niente è impossibile a questo potere non tanto occulto.
 
“Perché nel nostro Paese”, ruggisce Landini alla manifestazione  del Primo Magio, criticando la politica restrittiva delle immigrazioni, “sono più i giovani che debbono abbandonare per cercare lavoro all’estero che gli immigrati che vogliono stabilirvisi”. Cioè?

Ci sarà la logica “landiniana”. In un famoso convegno a Venezia sull’energia  nucleare, Donat Cattin, un  ministro che voleva assolutamente le centrali nucleari, enucleò una “logica paparelliana”, secondo la quale “saremmo tutti morti e non lo sappiamo”. Un sindacalista di nome Paparella (anche lui Cgil), per opporsi alle centrali, aveva argomentato che ogni essere produce la sua parte di radiazioni – intendendo: in concentrazioni non pericolose.
 
Ruggeri, il cantante, è di destra? Lui pensa di essere di sinistra, confida a Renato Franco sul “Corriere della sera”. Ma: “Vengo da un mondo nel quale c’era una dittatura, al liceo dominavano i comunisti, le Br erano i compagni che sbagliavano, stavo in una scuola in cui assemblea e professori applaudirono l’uccisione di Calabresi”. Si capisce perché è una storia che non si fa.
 
Appena riconfermato all’Eni, Descalzi per prima cosa lancia un buy-back, il riacquisto di azioni proprie, dell’Eni. Per aumentare la capitalizzazione  di Borsa e illustrare il titolo. Come già aveva fatto Enel – che in Borsa era in caduta libera da un paio d’anni, benché privilegiata dalla crisi internazionale delle materie prime e dell’energia. Ma soprattutto si segnalano le banche, Unicredit in testa, per questa tecnica. Un’azienda non è più indifferente alle logiche di Borsa, alle altalene? È questione d’immagine. E di sostanza? Per il (piccolo) trading una (piccola) manna sicura.
 
Fuoco e fiamme in Francia per un aumento dell’età pensionabile di due anni. In Italia il balzo fu di sette anni. Quello di Macron viene definito “gravoso” dagli stessi giornali “montiani” di dieci anni fa, del balzo di sette anni, “Corriere della sera” e “la Repubblica”.

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