Ombre - 666
“la
Repubblica” da Monaco di Baviera, al congresso
del Ppe, i Popolari europei : “A sostegno di un’alleanza tra il Ppe e Fdi ci
sono i geci, i croati e i bulgari. Contro, invece, sono schierati i paesi del
«nord» Europa, Belgio, Olanda e Lussemburgo, con portoghesi e polacchi”.
Tacendo che a favore è il Ppe tedesco, che decide – con quello spagnolo, che è
il secondo più importante.
“L’Onu
e le ong non aiutano?”, chiede Francesca Borri al governatore di Dara-i-Suf in
Afghanistan – montagna arida, a quel che si vede dal reportage anche fotografico
della giornalista sul “Venerdì di Repubblica”. “Ogni tanto compaiono con un progetto
pronto. Dici che la priorità è l’acqua potabile,
ti rispondono che i fondi sono per insegnare alle vedove a confezionare marmellata
biologica”. Gli aiuti umanitari servono agli umanitari.
Ma
non è tutto, il governatore sa altro: “Degli aiuti americani due terzi sono
finiti in profitti per le imprese americane”, così Borri sintetizza il
proseguimento del colloquio. Si sa da molti anni – i primi studi furono di P.T.
(Peter Thomas) Bauer, l’economista ungherese della London School of Economics
nel 1965-66, in seminari con Angela Davis – che la bilancia delle partite correnti
dei paesi donatori è sempre a favore dei donatori stessi, che una parte dell’aiuto
lo spendono in casa, per stipendi e merci, e l’aiuto utilizzano per posizioni
privilegiate nei paesi beneficiari, per compravendite di merci e servizi, e per
le stesse gratuità. Ma vige sempre la favola degli aiuti, che al meglio aiuta i
cooperanti – più spesso le cooperanti, anime buone.
Spiega
Al Bano in poche parole a Cazzullo sul “Corriere della sera” il “mistero” della
scomparsa della figlia Ylenia nel Mississippi, su cui si scrivono da decenni le cose più
inverosimili. Studiava molto, imparava molto, ma in America s’incapricciò del
mondo homeless, del vagabondaggio,
droga compresa. Disintossicazioni, ricadute. La scomparsa. L’ultima persona che l’ha vista in vita, un
guardiano che la rimproverò di non stare seduta in riva al fiume, spiegò ad Al
Bano: “Disse «io appartengo alle acque» e si tuffò nel fiume, nuotando a
farfalla”. Era lei, conclude Al Bano: “Ylenia diceva quella frase da bambina,
prima di tuffarsi, e nuotava a farfalla”.
Il
Grande Inviato del giornalismo italiano fa due pagine del “Corriere della sera”
con Al Bano. Che è simpatico ma è un cantante,
in età. Non cerca un generale o un boiardo russo anti-Putin, come avrebbe
fatto il Grande Inviato qualche anno fa. Nemmeno uno scienziato politico americano che
gli spieghi come la Nato, cioè l’Europa, debba assediare Putin, cioè la Russia.
O anche solo un pubblicitario, che spieghi le “notizie di guerra” con cui ci assedia.
“Il
potere? Fa perdere il senso della realtà”: Obama a Berlino incanta gli spettatori. Che
hanno pagato da 80 a 3 mila euro (ticket compressivo di un selfie) per ascoltarlo. A beneficio di una fondazione,
naturalmente.
L’ex
ministro Paolo Cirino Pomicino è confinato alla rubrica delle lettere dal
“Corriere della sera” per dire due verità dopo la sentenza della Cassazione che
ha ridicolizzato lo Stato-Mafia. Che il giudice di Palermo Guido, che ha coordinato
l’arresto di Messina Denaro, si rifiutò all’epoca di sottoscrivere il rinvio a giudizio “per la
trattativa ritenendolo poco meno che una commedia dell’arte”. E soprattutto che quando Ciancimino accettò di
parlare alla commissione parlamentare Antimafia, allora presieduta da Violante,
la Procura di Palermo lo arrestò, “qualche giorno prima dell’audizione” -
“Ciancimino capì e non parlò più, né fu più convocato”. Pericolo scampato? Da
chi?
L’arbitro
di Bologna-Juventus che fa dirigere la partita dal Var perché non ha il
televisore in campo, o ce l’ha ma non gli funziona, conferma che nel calcio non
c’è gioco, ma (un po’ di) potere: il residuo del democristianesimo dei
Lotito-Galliani, e del loro protegé Gravina .
La
cosa sembra incomprensibile perché si accredita alla Juventus un grande potere.
Che invece non ha – la Famiglia è poco democristiana. Una partita diretta in
cabina di regia si doveva ancora vedere. Come se in cabina si vedesse meglio
che in campo, mentre si vede quello che si vuole. Ma niente è impossibile a questo potere non tanto
occulto.
“Perché
nel nostro Paese”, ruggisce Landini alla manifestazione del Primo Magio, criticando la politica restrittiva
delle immigrazioni, “sono più i giovani che debbono abbandonare per cercare lavoro
all’estero che gli immigrati che
vogliono stabilirvisi”. Cioè?
Ci
sarà la logica “landiniana”. In un famoso convegno a Venezia sull’energia nucleare, Donat Cattin, un ministro che voleva assolutamente le centrali
nucleari, enucleò una “logica paparelliana”, secondo la quale “saremmo tutti
morti e non lo sappiamo”. Un sindacalista di nome Paparella (anche lui Cgil), per
opporsi alle centrali, aveva argomentato che ogni essere produce la sua parte di
radiazioni – intendendo: in concentrazioni non pericolose.
Ruggeri,
il cantante, è di destra? Lui pensa di essere di sinistra, confida a Renato Franco
sul “Corriere della sera”. Ma: “Vengo da un mondo nel quale c’era una dittatura,
al liceo dominavano i comunisti, le Br erano i compagni che sbagliavano, stavo
in una scuola in cui assemblea e professori applaudirono l’uccisione di
Calabresi”. Si capisce perché è una storia che non si fa.
Appena
riconfermato all’Eni, Descalzi per prima cosa lancia un buy-back, il riacquisto di azioni proprie, dell’Eni. Per aumentare
la capitalizzazione di Borsa e illustrare
il titolo. Come già aveva fatto Enel – che in Borsa era in caduta libera da un
paio d’anni, benché privilegiata dalla crisi internazionale delle materie prime
e dell’energia. Ma soprattutto si segnalano le banche, Unicredit in testa, per
questa tecnica. Un’azienda non è più indifferente alle logiche di Borsa, alle
altalene? È questione d’immagine. E di sostanza? Per il (piccolo) trading una (piccola) manna sicura.
Fuoco
e fiamme in Francia per un aumento dell’età pensionabile di due anni. In Italia
il balzo fu di sette anni. Quello di Macron viene definito “gravoso” dagli
stessi giornali “montiani” di dieci anni fa, del balzo di sette anni, “Corriere
della sera” e “la Repubblica”.
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