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domenica 28 maggio 2023

Ombre - 669

Si chiamano “politiche industriali” ma sono protezionismo. Non c’è il decoupling, non dichiarato, dalla Cina o dall’India, ma è come se. Mancano i dazi ma il resto c’è tutto, spiega il bollettino dell’Fmi: sussidi pubblici sottoforma di politiche industriali e contributi (alla ricerca, all’innovazione, alla transizione verde), restrizioni alle importazioni per motivi di sicurezza nazionale e protezione ambientale, controlli alle esportazioni per favorire i consumi domestici, embarghi geopolitici.
Il problema – non detto – è: questo lo dobbiamo a Putin oppure a Biden?
 
Milano discute se su una piazza creare un museo della Resistenza. Ma eliminando il grande glicine ch da mezzo secolo la adorna. Discutono l’Anpi, l’associazione dei partigiani, con comitati di quartiere. Tutti di sinistra e di più sinistra. Bello, segno di abbondanza, ricchezza, prosperità. Ma non c’è la guerra, l’inflazione, l’alluvione, non ci sono i lutti da covid?
 
Si candida l’Italia, la Sardegna, nel comprensorio poco antropizzato Bitti-Lula-Onnai,per l’Einstein Telescope, un avveniristico progetto europeo per la ricerca sulle onde gravitazionali, con ricadute tecnologiche e scientifiche attese di gran peso, con un investimento da 1,6 miliari e molte migliaia di occupati qualificati, per il quale, in concorrenza con l’Olanda, il governo schiera un comitato presieduto dal Nobel Parisi. Ma subito la Confindustria si lamenta. Di che? Non ci sono abbastanza “ricadute” – sussidi alle imprese.
 
Annunziata sbatte la porta alla Rai in prima pagina: “Non resto a fare il prigioniero politico”, di Meloni. Ma non ne fu la presidente vent’anni fa, per un governo Berlusconi?
Berlusconi era un fedele di De Mita vent’anni prima, che non mancava di omaggiare quando veniva a Roma.
 
Curiosa logica di Mario Monti sul “Corriere della sera” a proposito del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, o fondo salva-Stati (e banche). Della mancata ratifica parlamentare del Mes. Ma il Parlamento non si è pronunciato, sette mesi fa, con un no alla ratifica a meno di alcune modifiche?
 
Il no e il sì al Mes è parte della ginnastica politica. Curiosa è la logica del professore ex presidente del consiglio ora senatore, in quanto vuole che sia il governo a ratificare il Mes? E come, per decreto? Le ratifiche sono parlamentari. Non solo, poi vuole che il Mes, una volta ratificato, non possa essere utilizzato senza un voto parlamentare. Si celebra tanto la costituzione, ma c’è una logica nelle leggi.
 
Dunque, il petrolio russo sanzionato si vende, raffinato, negli Stati Uniti, passando per la Sicilia. Dove la raffineria, già di proprietà russa, è ora di diritto cipriota, ma con qualche consigliere della  vecchia proprietà russa.
Non è tutto. Prima della guerra la raffineria Lukoil di Priolo si riforniva da paesi diversi, dalla Russia – dalla Russia per meno di un terzo, il 30 per cento. Dopo si è rifornita per un anno solo dalla Russia. E niente da fare: la nazionalità dei prodotti petroliferi è quella del luogo di raffinazione.
 
Non solo gli Stati Uniti, anche l’Europa continua a rifornirsi di greggio e prodotti petroliferi russi. Solo che li acquista via India. Cioè pagando una percentuale in più. Le sanzioni colpiscono i paesi sanzionatori, accrescendo i costi, direttamente o per lo scardinamento delle filiere tradizionali.
 
Insistono i tg, specie Buonamici, che pure è fiorentina, a dire “le dimissioni” di Berlusconi dal San Raffaele – la sentisse Berlusconi, che invece non molla…. Si vede che ormai nell’informazione veloce non si capisce più niente.
 
Schlein non parla, e nemmeno si fa vedere. È una strategia politica: stile sobrio, discrezione, niente invasione di campo – l’Emilia-Romagna è di Bonaccini? Ma su “Vogue” e della armocromia non si è schermita. Grillo ha infettato tutta la politica, a sinistra.


Non manca nemmeno questo anno la pantomima americana al tetto al debito, al nuovo indebitamento. Che ogni anno viene superato, per un motivo o per un altro, alla fine sempre legittimamente. E quindi? La legge sul tetto al nuovo debito è utile tenerla, ma come segnale stradale di rischio, non tassativo. La pantomima nasconde il fatto che gli Stati Uniti hanno un debito trilionario - prosperano a debito, senza oneri, essendo i fornitori dei dei dollari.

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