venerdì 2 giugno 2023

Il miracolo Benjamin

Non c’è una vita di Benjamin semplice, leggibile, in italiano, a parte il volumone di Eiland e Jennings (“Walter Benjamin. Una biografia critica”), che però seguono lo scrittore (filosofo? narratore? intellettuale?) nelle sue opere – le situano, le spiegano con i fatti della vita. Questa della serie tascabile di vite dell’editrice Rowohlt, la Mondadori di Germania, altrettanto lunga o poco meno (la serie è stampata a corpo 8, e interlinea uno, con pagine praticamente doppie rispetto alle edizioni “da banco”), è scritta in lingua semplice e scorrevole, ed è corredata da foto che anch’esse dicono molto in poco spazio.
Witte segue Benjamin in tutti gli aspetti. Degli affetti, familiari, poi personali. Del percorso politico, confuso. Della vita sempre agitata, anche prima di entrare tra i perseguitati politici (e razziali), per un’inquietudine personale, e poi per l’esilio, sempre difficile, malgrado le tante amicizie, generose. All’ombra del suicidio – una forma di bipolarismo, per quanto alternata a una “produttività” prodigiosa? un destino (farla finita, dopo un’attesa di settimane, poche ore prima dell’arrivo dell’atteso visto per gli Usa)? Senza naturalmente evitare le opere. Lo straordinario sviluppo degli interessi e delle riflessioni di Benjamin, nonché della scrittura, sempre agevole e sempre innovativa, diversa. Nell’arco di meno di cinquant’anni – quarantotto.
Bernd Witte, Walter Benjamin, rororo, pp. 160, ill. € 8,99

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