La sagra della giustizia
Cresce a sinistra il numero e la qualità dei giuristi favorevoli
alla riforma Nordio della giustizia, Flick, Cassese, Mirabelli - praticamente il solo Zagrebesky, Gustavo, è
contro, ma è un democristiano non pentito e petulante, al quale Ezio Mauro ha
messo la maschera del rivoluzionario a oltranza. Ciononostante i giornali che li ospitano sono neutrali, e
anzi contro. Pensano di vendere una copia in più con le intercettazioni e le
confidenze dei giudici, invece che con un’informazione “corretta”?
Singolare è la posizione degli avvocati, per i quali l’abolizione
dell’abuso d’ufficio significherà il crollo degli onorari senza lavorare. Vale
la vignetta di Giannelli sul “Corriere della sera”, con l’indecisa a tutto Schlein
che dichiara: “Abolizione del reato di abuso d’ufficio. Noi siamo contrari. E d’accordo
con noi è la totalità degli avvocati”.
Schlein è suffragata subito poi dal principe del foro
Franco Coppi, il difensore della miniera Berlusconi, quello del “processo nel
processo” (“i giudici sono galantuomini”) – non per caso tripolino di origine: “Toglierlo”,
togliere l’abuso d’ufficio, “vorrà dire che i Pm procederanno per corruzione, non
mi pare una grande alzata d’ingegno”. Come dire: i sindaci vanno comunque
perseguiti, vera logica tripolina, con processi più lunghi e più costosi.
Ogni Comune ha decine e anche centinaia di notule
avvocatesche pendenti. Quasi tutti procedono periodicamente, ogni venti o trent’anni,
a liquidazioni “a cottimo” – un tanto a testa per ognuno degli avvocaticchi del
paese in attesa.
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