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L’economia del buonsenso
Sembra dire l’ovvio il presidente dell’Antitrust Rustichelli, che l’inflazione colpisce i ceti deboli e non i forti, che anche i
risparmi sono stati intaccati dall’inflazione, per almeno una famiglia su due,
e che il rispamio andrebbe in qualche misura remurato e protetto e non
castigato. Ma lo deve dire l’Autorità Antitrust, non ci sono più giornali in
grado di saperlo e di spiegarlo. Di sapere l’ovvio. In materia di interesse per
tutti.
Così pure l’alternanza alla Banca d’Italia, dopo Visco
il suo ex direttore genrale Panetta. I due uomini, massimi responsabili della
politica monetaria in Italia, che criticarono il bail-in, introdotto proditoriamente (sbadatamente?) dai governi dem
nel quadro europeo – lo criticarono da tecnici esperti, non da sovranisti. E da
quasi un anno ormai non perdono occasione per criticare la dissennata politica
monetaria della Bce di Lagarde, di colpire l’immobiliare e gli investimenti –
la produzione – mandando alle stelle il caro-.denaro.
Non ci vuole molto: Lagarde è una controfigura, della
modesta e povera politica tedesca anti-inflazione della Bundesbank – buttare il
bambino con l’acqua sporca: mandare in recessione l’economia, quella tedesca ma anche quella dei
paesi più legati produttivamente alla Germania, come l’Italia. A nessun effetto
contro il carovita. Ma dove l’abbiamo letto?
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