letterautore
Woody
Allen –
“Mangiava gli spaghetti alle vongole con il cappuccino. E poi è uno stronzo, si
può dire?”, Maurizio Mastino, storico ristoratore al Lido di Fregene confida a
Maria Elena Vincenzi su “la Repubblica-Roma”.
Arie
–
È notevole il “repertorio” delle arie d’opera - le arie di cui i cantanti erano
per qualche motivo depositari o specialisti, e si portavano dietro, imponendole
a volte ai compositori (Mozart ne fu spesso vittima, nelle opere italiane:
Aria
di baule,
delle “prime parti”, era quella che un-a cantante di fama si portava dietro
come motivo di moda e imponeva all’autore, all’interno dell’opera.
Aria di sorbetto era invece
delle seconde parti, cui si dava spazio nell’opera per consentire al pubblica
un intervallo – per esempio degustare un sorbetto
Aria di sortita,
o cavatina:
quella intonata dal personaggio per entrare in scena, alla prima uscita dalle
quinte
Aria di mezzo
carattere:
in tempo disteso (“moderato”), per esprimere emozioni non violente (di amore
tenero, di dolore accettato)
Aria di
portamento:
in tempo lento, per sottolineare la capacità di “portare” la voce, di
“sostenere” il suono
Aria del
catalogo:
poco melodica, utilizzata per elencare personaggi, eventi, storie pregresse,
previsioni
Aria del sonno: come una ninna
nanna, cantata da un personaggio per addormentarne un altro
Aria di bravura: valorizza le
doti di agilità del cantante, per situazioni di passioni accese, in tempo
allegro
Aria in catene: intonata da un
personaggio incarcerato
Aria di caccia: accompagnata
dal corno, come a inseguire la lepre
Aria di guerra: accompagnata
dalla tromba
Aria di lamento: i personaggi
si lamentano delle proprie sventure.
Erano
un
repertorio: a volte si avanti con perdite.
Walter
Benjamin –
Un caso di bipolarismo? La prodigiosa attività, di ricerca e di elaborazione,
lascia esterrefatti. Anche per la brevità della vita attiva – è morto di 48
anni. Per la dromomania – mobilità/instabilità - frenetica, già prima dell’esilio.
Per l’instabilità affettiva. Anche con gli amici-benefattori. All’ombra
costante del suicidio.
Grecale – Un vento
vigoroso, interminabile (dura tre giorni), distruttivo, Pirandello dice “la
brezza grecalina” (“Taccuini di Harvard”, 35).
Hiroshima
–
Ha segnato la fine della seconda guerra mondiale. Col vertice a 7 del 19-21
maggio segna l’inizio di un nuovo conflitto, contro Cina, Russia e Corea del
Nord. Il vertice è stato dedicato alla deterrenza nucleare contro questi tre Paesi.
Hiroshima
e Nagasaki -
Ci morirono anche 50 mila coreani, arruolati più o meno volontariamente dal
Giappone, che aveva occupato la Corea. Il vertice a 7 di Hiroshima un mese fa li
ha ricordati per la prima volta – il Giappone periodicamente, in apposite
cerimonie ufficiali, chiede scusa ogni anno per l’occupazione di Corea e Cina
(la Corea sempre il Giappone nei secoli ha tentato di annettersela, e dal 1940
al 1945 ci è riuscito – dando inizio all’industrializzazione della penisola), ma
gli Stati Uniti non intendono scusare l’uso dell’atomica, e quindi solitamente
si evita nei consessi internazionali di evocare le distruzioni.
I due obiettivi del bombarda mento
atomico furono scelti perché basi militari e centri industriali. E senza campi
per prigionieri di guerra nelle vicinanze.
Immigrazione
–Il
paese dell’immigrazione per eccellenza, e del melting-pot tra classi, nazioni, culture, religioni, etnie, è quello
che più a lungo e con durezza ha osteggiato l’immigrazione, di cui pure aveva
bisogno per sopravvivere. Con i Democratici, i “liberal” più risoluti dei Repubblicani, nominalmente conservatori. La
“New York Review of Books” dedica il prossimo numero, datato 22 giugno, all’antisemitismo
imperante nell’amministrazione Roosevelt prima e durante la seconda guerra
mondiale, che rifiutò negli anni 1930 e nei primi anni 1940 a molte migliaia di
ebrei in cerca di rifugio il visto per l’America – limitato a persone “di
qualità”, per censo o professionalità.
Nichilismo – Gianfranco Contini ha il “trito
romanticismo del mondo come «nulla»”, a proposito d dell’“esistenzialismo” di
Pascoli.
996
–
La “cultura del 996” (turni di lavoro dalle 9 alle 21, per sei giorni la
settimana), che pure ufficialmente è illegale, è stata pratica incontrastata in
Cina, la “fabbrica del mondo”, regime “comunista”, e tuttora viene praticata. Se
ne discute in India, dove si vorrebbe introdurla, per fare concorrenza alla
Cina.
Cesare Pavese – Un caso conclamato, si direbbe
oggi, di bipolarismo. Che più si espresse nel lato affettivo, per un’immaturità
mai superata-governata, da autodidatta implume. Anche in casa editrice, nei
rapporti di lavoro, nel quale pure era tanto impegnato e produttivo (pratico):
altrettanto distante, di poca compagnia, di poca confidenza. Di più con la
famiglia, e negli innamoramenti, mai uno a buon termine – si direbbe un
onanista dei sentimenti. Le memorie di Tina Pizzardo, per quanto possano essere
“di parte”, elaborate a discolpa, lo rappresentano in mille modi. I rapporti
con altre persone, Bianca Garufi (la fiamma di Roma nel 1944-45 che fu sua coautrice
e finirà per sposare Lajolo, il biografo-killer), quelli inventati con Pivano e
Bollati, quelli necessariamente teatrali con le sorelle Dowlings.
Pound
–
“Non si nasce impunemente nell’Idaho” è un celebre pun di Gianfranco Contini, per dire che Pound non sapeva l’italiano
e quindi non padroneggiava Dante e lo Stil novo, di cui si professava ammiratore
e conoscitore. Il problema è che Pound si continua a leggere, anche in materia
di stil novo, Cavalcanti, e pure Dante, con profitto, e Contini con difficoltà
– p.es. la sua edizione della “Rime petrose”.
Pubblico
–
“La Lettura” interroga i sovrintendenti di tre istituzioni musicali, Spoleto, Salisburgo e Lucerna, sul pubblico sempre più rarefatto ai
concerti di musica classica. Non è un problema di prezzo del biglietto, spiega
Marjus Hintehäuser, dei Salzburger Festspiele: “Qualche anno fa ero a un concerto di
Leonard Cohen e il biglietto che costava meno era a 140 euro” – qualche anno fa,
cioè prima del 2013, quando Cohen tenne l’ultimo concerto. “Ma se parliamo dei Rolling
Stones”, continua Hinterhäuser, “si arriva anche a 240 o 250”. Non sono i soldi
che mancano.
Ma, poi, la musica classica è sempre
stata per i pochi, re, principi, vescovi e nobili – l’aristocrazia conta per
qualcosa.
Russia
–
La Russia stalinista è ben Russia. E anche quella post-stalinista. L e ultime
purghe di Stalin sono del 1952. Così lo ricorda Sergio Lepri, nella introduzione
a “Ettore Bernabei e il Giornale del Mattino”, pp. 30-31: “Nel 1952 morte e
misteri nei paesi comunisti dell’Est europeo, un fenomeno che rimarrà a lungo
incomprensibile agli osservatori occidentali: esponenti di rilievo del partito
comunista di governo (in Russia e altrove, va aggiunto, n.d.r.), gloriosi di
antica militanza, qualcuno sopravvissuto alla prigione e ai campi di
concentramento, vengono arrestati e processati con imputazioni incredibili, non
solo vecchie come il trotzkismo o nuove come il titismo (cioè l’essere
favorevoli, come Tito, a vie nazionali al socialismo), ma addirittura di
spionaggio a favore degli Stati Uniti e, per alcuni, perfino di antiche simpatie
per il fascismo e il nazismo; ancora più incedibile è il fatto che quasi tutti
si dichiarano colpevoli, rei confessi dei più gravi misfatti ideologici”.
letterautore@antiit.eu
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