martedì 6 giugno 2023

Letture - 522

letterautore

Woody Allen – “Mangiava gli spaghetti alle vongole con il cappuccino. E poi è uno stronzo, si può dire?”, Maurizio Mastino, storico ristoratore al Lido di Fregene confida a Maria Elena Vincenzi su “la Repubblica-Roma”.
 
Arie – È notevole il “repertorio” delle arie d’opera - le arie di cui i cantanti erano per qualche motivo depositari o specialisti, e si portavano dietro, imponendole a volte ai compositori (Mozart ne fu spesso vittima, nelle opere italiane:
Aria di baule, delle “prime parti”, era quella che un-a cantante di fama si portava dietro come motivo di moda e imponeva all’autore, all’interno dell’opera.
Aria di sorbetto era invece delle seconde parti, cui si dava spazio nell’opera per consentire al pubblica un intervallo – per esempio degustare un sorbetto 
Aria di sortita, o cavatina: quella intonata dal personaggio per entrare in scena, alla prima uscita dalle quinte
Aria di mezzo carattere: in tempo disteso (“moderato”), per esprimere emozioni non violente (di amore tenero, di dolore accettato)   
Aria di portamento: in tempo lento, per sottolineare la capacità di “portare” la voce, di “sostenere” il suono
Aria del catalogo: poco melodica, utilizzata per elencare personaggi, eventi, storie pregresse, previsioni
Aria del sonno: come una ninna nanna, cantata da un personaggio per addormentarne un altro
Aria di bravura: valorizza le doti di agilità del cantante, per situazioni di passioni accese, in tempo allegro
Aria in catene: intonata da un personaggio incarcerato
Aria di caccia: accompagnata dal corno, come a inseguire la lepre
Aria di guerra: accompagnata dalla tromba
Aria di lamento: i personaggi si lamentano delle proprie sventure.
Erano un repertorio: a volte si avanti con perdite.
 
Walter Benjamin – Un caso di bipolarismo? La prodigiosa attività, di ricerca e di elaborazione, lascia esterrefatti. Anche per la brevità della vita attiva – è morto di 48 anni. Per la dromomania – mobilità/instabilità - frenetica, già prima dell’esilio. Per l’instabilità affettiva. Anche con gli amici-benefattori. All’ombra costante del suicidio.
 
Grecale – Un vento vigoroso, interminabile (dura tre giorni), distruttivo, Pirandello dice “la brezza grecalina” (“Taccuini di Harvard”, 35).
 
Hiroshima – Ha segnato la fine della seconda guerra mondiale. Col vertice a 7 del 19-21 maggio segna l’inizio di un nuovo conflitto, contro Cina, Russia e Corea del Nord. Il vertice è stato dedicato alla deterrenza nucleare contro questi tre  Paesi.
 
Hiroshima e Nagasaki - Ci morirono anche 50 mila coreani, arruolati più o meno volontariamente dal Giappone, che aveva occupato la Corea. Il vertice a 7 di Hiroshima un mese fa li ha ricordati per la prima volta – il Giappone periodicamente, in apposite cerimonie ufficiali, chiede scusa ogni anno per l’occupazione di Corea e Cina (la Corea sempre il Giappone nei secoli ha tentato di annettersela, e dal 1940 al 1945 ci è riuscito – dando inizio all’industrializzazione della penisola), ma gli Stati Uniti non intendono scusare l’uso dell’atomica, e quindi solitamente si evita nei consessi internazionali di evocare le distruzioni.
I due obiettivi del bombarda mento atomico furono scelti perché basi militari e centri industriali. E senza campi per prigionieri di guerra nelle vicinanze.
 
Immigrazione –Il paese dell’immigrazione per eccellenza, e del melting-pot tra classi, nazioni, culture, religioni, etnie, è quello che più a lungo e con durezza ha osteggiato l’immigrazione, di cui pure aveva bisogno per sopravvivere. Con i Democratici, i “liberal” più risoluti dei Repubblicani, nominalmente conservatori. La “New York Review of Books” dedica il prossimo numero, datato 22 giugno, all’antisemitismo imperante nell’amministrazione Roosevelt prima e durante la seconda guerra mondiale, che rifiutò negli anni 1930 e nei primi anni 1940 a molte migliaia di ebrei in cerca di rifugio il visto per l’America – limitato a persone “di qualità”, per censo o professionalità.
 
Nichilismo – Gianfranco Contini ha il “trito romanticismo del mondo come «nulla»”, a proposito d dell’“esistenzialismo” di Pascoli.
 
996 – La “cultura del 996” (turni di lavoro dalle 9 alle 21, per sei giorni la settimana), che pure ufficialmente è illegale, è stata pratica incontrastata in Cina, la “fabbrica del mondo”, regime “comunista”, e tuttora viene praticata. Se ne discute in India, dove si vorrebbe introdurla, per fare concorrenza alla Cina.
 
Cesare Pavese – Un caso conclamato, si direbbe oggi, di bipolarismo. Che più si espresse nel lato affettivo, per un’immaturità mai superata-governata, da autodidatta implume. Anche in casa editrice, nei rapporti di lavoro, nel quale pure era tanto impegnato e produttivo (pratico): altrettanto distante, di poca compagnia, di poca confidenza. Di più con la famiglia, e negli innamoramenti, mai uno a buon termine – si direbbe un onanista dei sentimenti. Le memorie di Tina Pizzardo, per quanto possano essere “di parte”, elaborate a discolpa, lo rappresentano in mille modi. I rapporti con altre persone, Bianca Garufi (la fiamma di Roma nel 1944-45 che fu sua coautrice e finirà per sposare Lajolo, il biografo-killer), quelli inventati con Pivano e Bollati, quelli necessariamente teatrali con le sorelle Dowlings.
 
Pound – “Non si nasce impunemente nell’Idaho” è un celebre pun di Gianfranco Contini, per dire che Pound non sapeva l’italiano e quindi non padroneggiava Dante e lo Stil novo, di cui si professava ammiratore e conoscitore. Il problema è che Pound si continua a leggere, anche in materia di stil novo, Cavalcanti, e pure Dante, con profitto, e Contini con difficoltà – p.es. la sua edizione della “Rime petrose”.
 
Pubblico – “La Lettura” interroga i sovrintendenti di tre istituzioni musicali,  Spoleto, Salisburgo e  Lucerna, sul pubblico sempre più rarefatto ai concerti di musica classica. Non è un problema di prezzo del biglietto, spiega Marjus Hintehäuser, dei Salzburger Festspiele: “Qualche anno fa ero a un concerto di Leonard Cohen e il biglietto che costava meno era a 140 euro” – qualche anno fa, cioè prima del 2013, quando Cohen tenne l’ultimo concerto. “Ma se parliamo dei Rolling Stones”, continua Hinterhäuser, “si arriva anche a 240 o 250”. Non sono i soldi che mancano.
Ma, poi, la musica classica è sempre stata per i pochi, re, principi, vescovi e nobili – l’aristocrazia conta per qualcosa.
 
Russia – La Russia stalinista è ben Russia. E anche quella post-stalinista. L e ultime purghe di Stalin sono del 1952. Così lo ricorda Sergio Lepri, nella introduzione a “Ettore Bernabei e il Giornale del Mattino”, pp. 30-31: “Nel 1952 morte e misteri nei paesi comunisti dell’Est europeo, un fenomeno che rimarrà a lungo incomprensibile agli osservatori occidentali: esponenti di rilievo del partito comunista di governo (in Russia e altrove, va aggiunto, n.d.r.), gloriosi di antica militanza, qualcuno sopravvissuto alla prigione e ai campi di concentramento, vengono arrestati e processati con imputazioni incredibili, non solo vecchie come il trotzkismo o nuove come il titismo (cioè l’essere favorevoli, come Tito, a vie nazionali al socialismo), ma addirittura di spionaggio a favore degli Stati Uniti e, per alcuni, perfino di antiche simpatie per il fascismo e il nazismo; ancora più incedibile è il fatto che quasi tutti si dichiarano colpevoli, rei confessi dei più gravi misfatti ideologici”.

uQ

 

 

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