L’Europa nuovo mondo della Cina
La
mediazione cinese in Ucraina, all’apparenza una mera esercitazione diplomatica,
di facciata, fa storia. È il primo tentativo cinese di ense di entrare negli affari
europei. Anche se in una prospettiva imperiale-universale: la Cina entra in Europa
come è già entrata in Africa, e con un piede anche in America Latina (altri paesi
vorranno seguire il Brasile tra i Brics: il Perù, il Venezuela, e in teoria
perfino il Messico).
Pechino
ha avanzato la proposta non tanto in sé - praticamente nulle le prospettive che
la mediazione parta di fatto – quanto per riequilibrare la relazione sbilanciata
finora intrattenuta con gli Stati Uniti. Troppo stretta, sia industrialmente che
finanziariamente (sono cinesi i maggiori – di gran lunga – investitori nel debito
americano). È questo che spiega le forti
e fortissime pressioni americane sui singoli paesi europei per la riduzione dei
rapporti, anche solo di ex-import, con la Cina: un asse esclusivo
Washington-Pechino è facilmente gestibile, mentre una Cina prim’attrice sulla
scena internazionale non lo è più.
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