domenica 4 giugno 2023

Ombre - 670

“la Repubblica” sa che il Pnrr non è a rischio – Bruxelles non lo ha “congelato”, né ha rifiutato di pagare una qualche tranche in scadenza.  Ma ci fa l’apertura: “Pnrr, scontro con l’Ue”. Ha lettori che il giorno dopo non se lo ricordano? Alza una palla al governo, sotto sotto?
 
Elly Schlein pure lo sa, se sa dov’è Bruxelles. Ma segue “la Repubblica”. Non c’è altro Pd che questo, accodato al giornale della ex Fiat  - nemmeno di suo tanto brillante, a giudicare da quello che gestisce in presa diretta,  la Ferrari e la Juventus.


Entrambi, il giornale e la segretaria del Pd, sanno che i controlli concomitanti del Pnrr da parte della Corte dei Conti era stato escluso dal governo Draghi, di cui il Pd era parte centrale. E dunque, Meloni sfugge ai controlli, o ci sono giudici della Corte dei Conti che vogliono un posto dal Pd - ne ha ancora da distribuire?
 
Pochi giorni dopo il voto conclusivo alle amministrative il sondaggista Noto può rilevare che l’astensione è stata soprattutto femminile, e ha colpito di più l’opposizione. Cioè l’effetto Schlein, dona, giovane, non c’è stato. Cioè, non ci son scorciatoie in politica, furberie, Schlein non avendo il talento di guitto di Grillo.
 
Non se ne può più della “direttiva Bolkestein”, che nessuno celebra altrove in Europa. Il liberismo fa dottrina e legge solo in Italia, e solo nel Pd  - Bersani, quello delle “lenzuolate” che hanno distrutto il piccolo commercio e l’artigianato, voleva applicarla pure ai mercatini rionali (Bersani, figlio “bastardo” di Thatcher?).
 
Non se ne può più delle concessioni balneari – i giornalisti non hanno fantasia. Poi si scopre che da dieci anni i concessionari dei “cancelli” a Roma, la spiaggia di Capocotta a Castelporziano retrocessa dal presidente della Repubblica Pertini al comune di Roma, attendono il bando per il rinnovo della concessione scaduta – vanno avanti con le proroghe di anno in anno, poco prima della riapertura, mentre servirebbe un orizzonte temporale per programmare gli investimenti.

Un mese fa il Campidoglio, che non ha mai provveduto al bando per le concessioni sulla spiaggia di Capocotta, ha intimato ai vecchi gestori di sgomberare. Oggi il Consiglio di Stato, che avrò aveva bloccato le proroghe, dà ragione ai gestori: possono riaprire. E il Campidoglio assicura un bando a breve, forse domani. Lo Stato è questo.
 
Da quando “aveva tre anni” combatte i russi e la Russia, garantisce Rosalba Castelletti sul “Venerdì di Repubblica”, ha fatto tutte le Meidan antirusse, e ora rilancia: è Oleksandra Matviychuk, Nobel per la Pace 2022, icona ucraina stile Madison Avenue. “Sopravvivere” è il suo programma, “documentare l’orrore, vedere Putin a processo, e chiedere il conto anche al popolo russo”. Però. E se era una combattente?
 
L’Europa finisce slava, non lo sa, e non è una bella cosa – si dice est-europea ma significa slava, di un ceppo tribale ancora irrequieto. E poi, dopo i russi, ci saranno da fare i conti coi polacchi?
 
L’Italia è il secondo Paese europeo per valore dell’export in Cina, ed ha un enorme potenziale per raggiungere una posizione di leadership in tempi brevi. È la conclusione di uno studio della Sda Bocconi, commissionato da Alibaba. Come già con la Russia? Ci vorrà anche qui un’altra guerra?
 
Il pil cinese era di 2.810 miliardi di dollari Usa costanti (2015) nel 2000. Quanto quello della Germania, esattamente,2.810 miliardi. Nel 2021 è stato di 15.660 miliardi. Quello della Germania di 3.670.
Nei venti ani il pil mondale è praticamente raddoppiaito, poco meno, da 49 mila miliardi (di dollari costanti 2015) a 87 mila. Quello cinese è più che quintuplicato, da 2.810 a 15.660 miliardi. 
Si parla della Cina, ma senza i fondamentali.
 
Non piace l’intenzione del governo di dichiarare reato la maternità surrogata, anche all’estero. “Nessun governo dovrebbe entrare nella camera da letto di una persona”, “la Repubblica” si fa intimare da un Deepak Gulati, che in un palazzo stile Versailles offre a New York a “single, gay, lesbiche, etero”, figli a pagamento. Lo “stile Versailles” a New York significa che il business rende, ha trovato investitori generosi. Il titolo è: “Nella clinica di New York dove con 140 mila dollari si può diventare genitori”. Cioè: si può comprare un bambino da una donna povera, cosa fino a ieri proibitissima. Sembra incredibile.

Christian Raimo si sobbarca a un faticoso calcolo delle uscite municipali romane per chiedere su “la Repubblica”: “Perché il Campidoglio dà un pezzo importante delle proprie risorse in appalto a un privato senza nemmeno un bando?”. Dietro il tono ciceroniano il fatto è semplice. Le beghine del Campidoglio hanno varato l’Estate Romana, 2023 e 2024, finanziando quaranta progetti, con 35-40 mila euro l’uno. Eccetto uno: ai compagnucci dell’America per i film in piazza ne hanno dati 250 mila.
 
La Confindustria chiede impellente al governo un intervento dello Stato, tramite la finanziaria pubblica Cdp, ex Cassa Depositi e Prestiti, in Stellantis. Vuole cioè che lo Stato acquisti una quota della casa automobilistica franco-italiana. Dalle privatizzazioni alle statalizzazioni? In realtà è la vecchia solfa dei salvataggi, pubblici – dei posti di lavoro, dell’indotto, del made in Italy, di un affaruccio qualsiasi, quando è il proprio.
 
La decisione americana di coprire anche i depositi oltref i 250 mila dolari, non assicurati, della banca falita dela,S ilicon Valley, ..sce Luigi Zingalesm, che sulla rivista “F&D, Finace&Development”, del Fondo Monetario Internaioznale fa con Raghuram Rajan, il profesore di Economia Finanziara alla School fo Business di Chicago,  una semplice oswervazioen: “Il governo giustifica la copertura epr evitare la fuioriuscuta dal sistemna vbanacrio degli altri fìgrandidepositanti, ma perché allora non farpagare a questi depositi un’assicurazioen? I capitali – il risparmio – sono le priem vittime del emrcatolibero dei caputali. Zingales è l’autore de “Il Manifesto capitalista”.   
 
Militari italiani nei paesi serbi del Kossovo feriti e quindi paginate e grandi cronache nei media. Senza mai dire che i tumulti sono contro un governo che nomina sindaci i candidati votati dal 2 per cento della per cento della popolazione, il 98 per cento essendo serbo. Senza dire mai nulla di questo governo che gli Stati Uniti hanno imposto e impongono, anche all’Europa. Ignoranza? Sono cose note, da tempo, Stupidità? Grande Oriente? Grande Mano amerikana?
 
Tre anni fa o quattro mobilitazione politica e mediatica, nonché della Uefa, della Lega Calcio, della Figc, contro la Superlega, il supercampionato europeo. Nel nome della democrazia nel calcio – “il calcio è lo sport di tutti”, “niente aristocrazie, niente surperpoteri”, etc.  Ma “è invitabile”, dice De Siervo, l’ad della Lega di seria A, per chi vuole vedere le partite, “avere una pluralità di abbonamenti”. A Dazn, cioè, Sky, Apple tv, etc. . Non economici – “sul prezzo non penso si possa scendere più di tanto”. Non è nemmeno ipocrisia, ci prendono in giro apertamente.   
 
Lo speciale del “Corriere della sera-Roma” per la finale dell’As Roma col Siviglia per la coppa europea, elenca una serie di “operazioni folli” dell’ex direttore sportivo Monchi, ora al Siviglia: “Pagò cifre spropositate per Pastore, Zonzi, Schick, Defrel e il baby Bianda”. Senza che nessun procedimento sia mai stato aperto a suo carico – Monchi non è un cretino, lo dimostra al Siviglia: fondi neri (tangenti) si costituiscono nei paradisi fiscali dei procuratori con queste “cifre spropositate”, su conti anonimi. Impunemente, come si vede.
 
Delle “operazioni folli” e le “cifre spropositate” si persegue solo il falso in bilancio. E solo per la Juventus, “perché è quotata in Borsa” e quindi risponde alla Consob. La Lazio, che queste “operazioni folli” ha inventato e a lungo praticato ed è quotata in Borsa, invece non fa falso in bilancio. La corruzione nel calcio è perfino incredibile. Ma anche alla Consob?
 
 “Pietro Labriola, Tim: la sfida tra mercato (difficile) e azionisti riluttanti”, titola “L’Economia” del “Corriere della sera” un ritratto dell’ad. Che illustra con una tabella della capitalizzazione o valore di Borsa delle maggiori telefoniche europee: Telecom Italia-Tim viene abbondantemente ultima: vale quattro volte meno del’omonima spagnola, o di Vodafone – un ventesimo di Deutsche Telekom. Un’azienda che prima della privatizzazione, venticinque anni fa, era la migliore in Europa, alla pari con Deutsche Telekom. Le privatizzazioni, un tema che si rimuove.
E ora un amministratore delegato di “azionisti riluttanti”? Chi lo ha nominato lì?
 
 “Maestra elementare spaventa i bambini….  È stato sospesa”. È un errore di stampa, certo, ma la prima  lettura è di una terminazione neutra, non-genere, del tipo schwa, del lui\lei – un assedio.

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