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Un pubblico accusatore accusato, e condannato
Giustamente il giudice pubblico accusatore Davigo
s’indigna per la condanna: quando mai s’è visto. Per un giudice, poi, di Mani Pulite,
cioè pulitissimo per definizione. Il suo compagno di merende Di Pietro, che pure
non si voleva uno stinco di santo, ha vinto 250 o 300 cause, tutte quelle che ha
intentato – “mi sono arricchito”, diceva con orgoglio delle provvisionali vinte,
sempre per diffamazione.
Non si può nemmeno dire che sia una
condanna politica. Perché il partito oggi al governo era quello, quando la fiamma
era ancora viva e non spenta, del giudice.
E dunque? È proprio una condanna giudiziaria. Che semmai stride con l’assoluzione del giudice in carriera che lo ha
indotto al crimine, il dottor Storari, tuttora in forza alla terribilista Procura
di Milano.
Il dottor Storari prendeva per
oro colato le fantasie di un certo Amara, uno che mandava esposti, anonimi e
non, alle Procure meno indaffarate d’Italia, per esempio a Trani e Siracusa,
sicuro che gli avrebbero dato credito. E invece non gliel’hanno dato, né Trani
né Siracusa, ma il dottor Storari di Milano sì.
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