domenica 16 luglio 2023

Il Novecento liberato, nel marmo

“Avventure artistiche tra le due guerre” è il sottotitolo anodino della mostra – “cda Sironi a Carrà, da Martini a Melotti” il blurb promozionale. Una grande mostra, che si giustifica col fatto che Carrara nel “secolo breve” del Novecento ebbe un lungo periodo di vitaltà artistica, per botteghe locali e per artisti in visita. Una mostra che in realtà libera artisti e opera occultate, come usa ancora per gran parte del Novecento, dalla falsa dialettica fascismo-antifascismo. Ci sono Lorenzo Viani e Soffici, ma ci sono anche, con l’astrattismo di Alberto Viani, il solido Novecentismo dei tanti monumenti,  a Carducci come ai Caduti.“Dal Liberty di Leonardo Bistolfi”, che ebbe a lungo bottega a Carrara ed è un po’ la star della mostra, “al Novecento di Arturo Msrtini”, spiega il programma del curatore.
Una mostra, a Carrara, finalmemte libera dagli equivoci politici. Sono anni, quelli tra le due guerre, rivendica il curator Bertozzi (già curatore del Palazzo Ducale di Massa, dove stabilì una feconda collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, dal 2015 curatore di palazzo Cucchiari, con molto Canova ma anche con Fattori, Lega e Signorini , e naturalmente molto marmot) in cui “scaturiscono incontri inconsueti e contaminazioni  impreviste, come quando nel Monumento allaVittoria di Bolzano il disinvolto eclettiamo di Marcello Piacentini resce a far convivere le forme di Libero Andreotti con quelle di Arturo Dazzi, e quele di Pietro Canonca con quelle di Artuto Wildt” – un gigante di Wildt campeggia nel manifesto e in copertina al catalogo.  
Massimo Bertozzi (a cura di), Novecento a Carrara, Palazzo Cucchiari, Carrara

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