La vera corruzione è a Bruxelles
La
Commissione europea annuncia una
“disciplina meno rigida per la gestione delle crisi bancarie, che lasci più
spazio all’utilizzo preventivo o alternativo dei fondi di garanzia dei
depositi”. Perché questo ora serve per le banche tedesche, compresa la
Deutsche, e per molte francesi. Otto anni fa, quando i problemi erano delle
banche italiane, Mps, le venete, le centro-italiane, la stessa Commissione
semplicemente impedì l’applicazione della legge che prevede l’intervento del
fondo di garanzia, istituto legale creato a questo scopo.
La
Commissione senza vergogna poté allora impedire l’intervento del fondo di
garanzia forte di un costituzionalismo italiano inetto (debole teoricamente e
politicamente, o solo in cerca di posti di rango alla corte franco-tedesca), che disse la “legge” europea “superiore” alla Costituzione
italiana. La “conversione” della Commissione è opera della stessa commissaria di allora, Vestager, nota ora per essere al di sotto di ogni sospetto, e quindi non è imputabile
politicamente. Ma non c’è altra Europa: si fa quello che Germania e Francia
decidono, con le Vestager e senza.
Non
è tutto. Di questo non si può parlare. Per un motivo?
La
Corte di Giustizia europea ha condannato il diktat di Vestager contro i risparmiatori
italiani, azionisti e obbligazionisti. Ma senza esito, né risarcimento e neppure
condanna politica: silenzio. Per un motivo? È stato anche questo sbilenco
eurocentrismo a fare maggioranza la Brexit, ma neanche di questo si può
parlare.
L’Europa
è questa. Si dice, si vuole, che l’Italia non è europeista, il verbo agnelliano
“aggrappati all’Europa” è legge, ma per i molti non c’è che questa Europa. Dei corrotti.
Dal potere, certo, corruttori sono solo gli arabi.
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